
Sanità in Sicilia: liste d'attesa che non si azzerano, ospedali di comunità in ritardo e il bando sessista
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L’assessora regionale alla Salute, Daniela Faraoni, ha partecipato alla commissione bicamerale insularità, dopo averla disertata e dopo avere per questo ricevuto accese critiche da parte di Forza Italia e del deputato Tommaso Calderone. La Faraoni ha specificato che la Regione sta lavorando a definire gli interventi previsti dal PNRR.
L’annuncio
In video collegamento da Palermo l’assessora ha ribadito che a breve ci sarà il completamento delle case della comunità e degli ospedali di comunità, ma, sopratutto, verrà consegnata entro un anno la nuova rete ospedaliera. Si tratta in questo caso di un ritardo, perchè la rete di cui parla l’assessora sarebbe già dovuta essere pronta da qualche mese e invece si accumulano i ritardi. L’obiettivo dovrebbe essere quello di salvaguardare tutti i presidi ospedalieri ma ci sono ovvie difficoltà.
Liste di attesa
“Abbiamo difficoltà ad azzerale”, sono queste le parole dell’assessora, che ha poi aggiunto: “Dobbiamo alzare soprattutto l'attenzione anche dei mass media, perché molto spesso dall'attacco che noi riceviamo, per le vicende che accadono, intacca anche la fiducia del cittadino nei nostri confronti”.
Nuovi medici a Mazara
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Scandalo bando a Messina
E’ finito su tutta la stampa nazionale tanto da indurre la Ministra Roccella ad intervenire, si tratta di un bando di avviso pubblico per l'assunzione a presso il Policlinico Martino di Messina di un “professionista con ruolo di ricercatore aggiunto under 40”, per la durata di 12 mesi, “eventualmente prorogabile fino alla scadenza del progetto”, per un costo di 40.000 euro lordi.
Si tratta di un progetto di ricerca finanziato dall'Unione Europea coi Fondi Next Generation Eu. Quindi somme indirizzate alla prevenzione del cancro al seno in donne ad alto rischio. Tra i requisiti richiesti per concorrere vengono indicate: laurea in medicina, specializzazione in radiodiagnostica, iscrizione all'ordine dei medici, assenza di rapporti di lavoro in essere con l'azienda ospedaliera G. Martino di Messina, età inferiore ai 40 anni, al punto 6 figura un requisito che lascia perplessi: “Genere maschile”. Donne escluse. Sembra un bando proprio indirizzato a qualche figura interessata. Elvira Amata che è direttrice amministrativa ha spiegato che il bando è stato modificato, il danno però era stato già fatto. Nel frattempo era già intervenuta la ministra alle Pari Opportunità Eugenia Roccella: “Bene la rettifica. Sarebbe paradossale che mentre si fa di tutto per promuovere il lavoro femminile e la rimozione del gender gap nella scienza, proprio in ambito scientifico per giunta con fondi del Pnrr, si prevedessero incarichi per soli uomini”.

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