C'è speranza. Domenica 19 gennaio ha avuto inizio la tregua a Gaza tra Israele e Hamas, tre ostaggi furono liberati in cambio di 90 detenuti palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane. Dopo quasi tre mesi con il rituale macrabo disumano e vergognoso della liberazione dei prigionieri del 7 ottobre 2023 esercitato dai miliziani di Hamas, i quali sono costretti a ringraziare i propri aguzzini, in questi giorni nella sostanza lo stop è stato violato. Infatti l'esercito israeliano ha lanciato una nuova offensiva terrestre e sta moltiplicando i raid, senza permettere aiuti e cibo.
Come in tutti i conflitti i più fragili sono i bambini, un bilancio al 10 settembre dell'anno scorso parla di oltre 16.756 gli uccisi, a migliaia rimasti sotto le macerie e almeno 6.168 i feriti, la fonte è il Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia.Nei quasi tre mesi dopo il 19 gennaio, 11 bambini feriti o malati di Gaza sono arrivati in Italia e sono stati trasferiti in diversi ospedali pediatrici, tra cui il Bambino Gesù di Roma,il più grande Policlinico e Centro di ricerca pediatrico in Europa e collegato ai maggiori centri internazionali del settore.In febbraio due bambine palestinesi sono state ricoverate nello stesso nosocomio in condizioni complesse.
Nella striscia opera attualmente l'organizzazione Medici del Mondo che forma gli operatori sanitari per gestire con efficacia le emergenze provocate dal conflitto.Invia attrezzature mediche e chirurgiche così come medicinali per sostenere le strutture sanitarie ancora operative e fornisce supporto psicologico alla popolazione e al personale sanitario. Nel frattempo per Benjamin Netanyahu grandi accoglienze in Europa e negli Usa. Grazie a uomini e donne coraggiosi e di buona volontà c'è speranza finanche per Gaza.
Vittorio Alfieri