
Caos referti all'Asp di Trapani. L'allarme ritardi già nel 2023
Sono settimane che il balletto delle responsabilità lascia poco spazio a quella che è la vera e aderente ricostruzione dei ritardi della refertazione all’ASP di Trapani.
Ci si concentra solo sulle dimissioni del Direttore generale dell’ASP, Ferdinando Croce, come se il cambio eventuale di guida potesse risolvere ogni falla e turbolenza. La gestione dell’ASP di Trapani esce da anni difficili e complicati, senza mai dimenticare che ci sono stati arresti eccellenti: da Gioacchino Oddo per corruzione, già Direttore sanitario nel 2023, ancora prima di Fabio Damiani commissario dell’ASP nel 2020.
Eventi che hanno lasciato una traccia difficile da cancellare, che hanno sporcato l’operato di una Azienda che già fatica a mettere ordine tra medici che mancano, reparti doppioni, che spesso la politica non vuole accorpare perché perde il suo bacino di voti, liste di attesa e ora la refertazione in ritardo.
L’allarme di Messina ai vertici del 2023
A fine settembre del 2023 Domenico Messina, primario dell’unità operativa complessa di Anatomia Patologica, scriveva ai vertici, allora diretti dal commissario Vincenzo Spera e dal direttore sanitario Maria Grazia Furnari. Nella missiva Messina dice che la “problematica in oggetto indicata è stata già discussa approfonditamente, con la Direzione Sanitaria Aziendale, in data 13/6/2023, e che sono state messe subito in atto una serie di iniziative nella speranza di potere almeno in parte arginare il problema.
Purtroppo:
- dalla graduatoria a tempo determinato esistente nessun Dirigente Medico ha accettato l’incarico;
- nessun altro Dirigente Medico Anatomopatologo in servizio, a parte lo scrivente, essendo tutti già notevolmente oberati per l’attività di Istituto, ha - dato disponibilità ad effettuare prestazioni aggiuntive;
- la Delibera per la riapertura dei termini del Concorso per titoli ed esami, per due posti di Dirigente Medico a tempo indeterminato di Anatomia Patologica, che consentirebbe forse di vedere la partecipazione di specializzandi di 3 o 4 anno, vista la carenza nazionale di Dirigenti Medici specializzati nella Disciplina, ad oggi deve essere ancora esitata dagli uffici".
Messina poi escludeva l’invio dei campioni dall’ospedale di Mazara del Vallo al P.O. di Trapani, invece che al P.O. di Castelvetrano: “non risulterebbe affatto migliorativa ma anzi peggiorativa, in quanto l’U.O.C. di Anatomia Patologica di Trapani, già al limite delle sue capacità operative, vedrà dal 1 Novembre 2023, la perdita di n. 1 Dirigente Medico per trasferimento presso altra ASP di Palermo, e va considerato poi che l’attività dell’Anatomia Patologica nel suo insieme è una attività a catena, dove occorre tenere conto oltre della attività diagnostica, anche del carico di lavoro del Personale che si occupa della fase di accettazione e della fase tecnica di allestimento dei preparati.
Pertanto l’unica soluzione attuabile urgentemente è la riapertura dei termini e l’espletamento del Concorso per Dirigenti Medici a tempo indeterminato”.
La difesa di Fratelli d’Italia
Il partito non ne fa nemmeno una questione di nome, al netto del fatto che sia il Direttore amministrativo che quello sanitario, come il Dg, in tutte le Asp della Sicilia sono di espressa indicazione della politica, da destra a sinistra. Così anche nel periodo in cui governava Rosario Crocetta con l’allora assessore regionale alla Salute, Baldo Gucciardi, diretta espressione di Davide Faraone.
Il partito della Meloni ha chiesto di saperne di più alla luce delle due ispezioni, sia quella regionale che quella ministeriale, quest’ultima non ancora con relazione ufficiale ultimata. Non annovera Croce tra gli intoccabili ma certamente nella catena delle responsabilità chiede che il Dg non sia l’unico eventualmente a farsi carico anche del pregresso, che è emerso solo ora.
Infine ci sono i medici, alcuni primari in particolare si sono espressi pubblicamente sui social: “Nel mio settore (radiologia) ho avuto modo di avere risposte concrete e immediate dal Dir. Gen. per la soluzione dei problemi, anche se talvolta purtroppo insufficienti, ma non per responsabilità sue o di qualcun altro. La situazione del personale in medicina non è una problematica locale , ma generale. Gli esami non si referto da soli. Cambiare direzione strategica ogni 12 mesi non fa per niente bene. Rimane il dispiacere per le centinaia di pazienti cui non è stata garantita una diagnosi accurata e tempestiva. Questo è fuori di dubbio”.

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