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14/03/2025 11:30:00

Dalla sanità ai Comuni. La Sicilia degli sprechi e degli scandali. 200 indagini della Corte dei Conti

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 La Procura della Corte dei Conti siciliana ha aperto oltre 200 fascicoli per presunti danni erariali e sprechi di denaro pubblico in diversi settori, dagli enti regionali alla sanità.

Danni d’immagine e legami con Messina Denaro
Come racconta La Repubblica Palermo, tra le indagini più delicate figurano quelle per danno d’immagine, che coinvolgono alcuni presunti complici di Matteo Messina Denaro. Sotto la lente della magistratura contabile ci sono Andrea Bonafede, dipendente del Comune di Campobello di Mazara, e le insegnanti Martina Gentile e Laura Bonafede, accusate di aver favorito la latitanza del boss.

Enti regionali e sprechi milionari
Diversi enti regionali sono finiti sotto inchiesta. L'Istituto Autonomo Case Popolari avrebbe affidato consulenze legali esterne nonostante un ufficio interno, mentre la Società Interporti Siciliani avrebbe speso 91 mila euro per consulenze ritenute non necessarie. Indagini anche sulla gestione dell’Istituto Zooprofilattico e del Cefpas, ente per la formazione sanitaria.

L’Azienda Siciliana Trasporti (AST) è sotto esame per i rimborsi delle spese di viaggio dell’ex presidente tra il 2018 e il 2021, mentre un presunto danno di 120 mila euro è contestato all’Ente Minerario Siciliano per un pagamento illecito a un commissario già in pensione.

Sanità: fondi Covid e strutture fantasma
Molte istruttorie riguardano la gestione dei fondi Covid. Si indaga su lavori incompiuti all’ospedale di Taormina, su spese irregolari per il Policlinico di Palermo e su un presunto danno da 3,6 milioni di euro alla Protezione Civile per l’acquisto di guanti in lattice durante la pandemia.

L'attenzione della magistratura contabile è rivolta anche all’ospedale di Petralia Sottana, definito una "struttura fantasma", con ingenti sprechi senza reali benefici per i cittadini.

Regione Siciliana: fondi non utilizzati e progetti fermi
La Regione è coinvolta in numerose indagini, tra cui quella sulla spesa di 2 milioni di euro per la progettazione del Centro Direzionale Regionale, mai realizzato. Sotto inchiesta anche la mancata riscossione dei canoni minerari e demaniali e il presunto danno di 300 mila euro per incentivi indebiti ai dipendenti dell’Ufficio per il dissesto idrogeologico.

Un altro fascicolo riguarda il mancato utilizzo di 102 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, risorse che la Regione non ha speso.

Con oltre 200 indagini in corso, la Corte dei Conti sta cercando di far luce su anni di cattiva gestione e sprechi di denaro pubblico, mettendo sotto esame amministrazioni e dirigenti responsabili di decisioni che potrebbero aver causato ingenti danni alle casse regionali e locali.



EA2G | 2025-03-02 08:55:00
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