Gianfranco Miccichè, deputato regionale siciliano ed ex Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di peculato e concorso in truffa aggravata. Secondo l’indagine, avrebbe utilizzato l’auto blu di servizio per fini privati, tra cui spostamenti personali e commissioni non legate ai suoi doveri istituzionali.
Uso illecito dell’auto di servizio
Le indagini hanno rivelato che tra marzo e novembre 2023, l’Audi assegnata alla Regione Siciliana, parcheggiata presso l’abitazione dell’autista, sarebbe stata utilizzata per accompagnare familiari, collaboratori e persino per trasportare il gatto del politico dal veterinario. Inoltre, il mezzo sarebbe stato impiegato per visite mediche e per il trasporto di persone assunte nel suo staff, ma impegnate in mansioni domestiche, come la pulizia della casa o la manutenzione della piscina.
Il coinvolgimento in un'inchiesta sullo spaccio
Un altro aspetto emerso dall’inchiesta riguarda l’utilizzo dell’auto blu per il trasporto di cocaina e di cibo acquistato presso un ristorante di fiducia, il cui proprietario è stato successivamente indagato per spaccio di droga. Il mezzo di servizio sarebbe stato impiegato anche per recapitare medicinali e altri oggetti personali a Miccichè, con viaggi frequenti tra Palermo e Cefalù.
La condanna dell'autista e il processo in arrivo
Il processo per Miccichè inizierà il 7 luglio. Nel frattempo, il gup ha già condannato Maurizio Messina, autista e dipendente dell’Ars, a 2 anni e 2 mesi di reclusione con rito abbreviato. Messina è stato riconosciuto colpevole di aver dichiarato missioni mai effettuate, ottenendo indebitamente oltre 10.700 euro di indennità.
La difesa di Gianfranco Miccichè
Miccichè ha dichiarato di voler affrontare il processo "con serenità e fiducia nella giustizia", ribadendo di non aver mai commesso illeciti e di aver sempre agito nel rispetto delle norme. Ha inoltre criticato la narrazione dei media, sottolineando di non aver mai approfittato della sua posizione per ottenere benefici personali. "Confido che il processo farà emergere la verità e chiarirà la mia posizione", ha concluso.