Poliziotti che picchiano, poliziotti picchiati. E' sempre più critica la situazione nelle carceri siciliane. Dopo gli episodi del carcere di Trapani, da Palermo arrivano notizie di agenti aggrediti da detenuti.
Un detenuto italiano alla sesta sezione del vecchio carcere borbonico maresciallo Calogero Di Bona, ex Ucciardone, a Palermo, per futili motivi ha aggredito un assistente capo con un pugno al volto.
L’agente è stato successivamente preso in carico dai sanitari del pronto soccorso e analogo episodio è occorso alla nona sezione alcuni giorni fa. "Il sindacato da tantissimo tempo chiede che i detenuti con problematiche verosimilmente di natura psichiatrica vengano allocati in strutture idonee al proprio status. Sono circa 900 le aggressioni contro il personale di polizia penitenziaria nel 2024, fenomeno che non risparmia nessuno degli Istituti presenti nel territorio nazionale, per cui il personale da tempo la lancia gridi dall’allarme, è allo stremo e si sente perennemente abbandonato». Riferisce il segretario nazionale Cnpp-Spp Maurizio Mezzatesta.
Poliziotti aggrediti anche al Pagliarelli. Un detenuto sorpreso in cella con oggetti non consentiti ha colpito con calci e pugni due ispettori.
Uno di 50 anni, colpito in pieno volto, ha riportato la frattura del setto nasale mentre il collega di 48 anni, anche lui portato in ospedale, ha subito una frattura alla mano.
L’episodio si è verificato di mattina nel reparto «Mari» durante alcune perquisizioni.
“Il Poliziotto Penitenziario – dichiara Gioacchino Veneziano Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria Sicilia - stava per perdere l'occhio, vittima di una vile aggressione, solo perché stamattina presso la sezione mari del carcere di Pagliarelli, operando nel pieno delle funzioni e nel rispetto delle regole, ossia ad una normale perquisizione della cella, nel contestare la presenza di oggetti non consenti il detenuto si è scagliato contro prendendoli a calci e pugni”.
“Come è stato ridotto un uomo delle istituzioni – chiosa il sindacalista regionale della Uil- che indossa la divisa della Polizia Penitenziaria è davvero mostruoso, ma siamo sicuri che non tutti capiranno o vorranno capire che in questo periodo nei penitenziari italiani chi opera rischia di finire all'ospedale oppure sotto processo”.
“Il carcere di Palermo Pagliarelli ha presenti– insiste Gioacchino Veneziano – 1376 detenuti su una capienza disponibile di 1156 posti, con un sovraffollamento del 120%, con ben 20 aggressioni fisiche nei confronti dei lavoratori dall'inizio dell'anno, con una carenza di Polizia Penitenziaria pari a 120 unità, quindi costretti a turnazioni da caporalato con l'accumulo di stress psico-fisico davvero pesante che oramai ha raggiunto livelli pericolosi”.
“la UILPA Polizia Penitenziaria – conclude il leader regionale della Uil di settore- augura pronta guarigione ai colleghi coinvolti e siamo certi che l'amministrazione locale assumerà provvedimenti previsti dall'ordinamento penitenziario, ma riteniamo incredibile il silenzio del Ministro della Giustizia, e Capo del DAP in questo momento pericoloso ed incandescente, perché tra sovraffollamento, la carenza organica e strutturale, con un alta presenza di malati psichiatrici e tossicodipendenti, i lavoratori della Polizia Penitenziaria si meriterebbero vicinanza e solidarietà”