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15/01/2025 06:00:00

Trapani: in onda su TeleAntonini arriva anche Rino Giacalone

Come direbbero i radiocronisti di una volta: clamoroso al Cibali!

Oppure, se volete esempi più letterari, sembra un po’ la legge del contrappasso dantesco. Ed infatti è clamoroso, per l’ambiente giornalistico trapanese, l’annuncio fatto dal proprietario dell’emittente televisiva Telesud, il romano Valerio Antonini, qualche giorno fa. In una delle consuete interviste fiume e senza freni inibitori al suo direttore, Antonini ha detto che, da Febbraio, ci sarà nella tv trapanese, ormai da molti ribattezzata TeleAntonini, un programma  “di inchieste” curato nientedimeno che da Rino Giacalone. 

L’annuncio è arrivato al termine della consueta tramissione in cui non sono mancate le offese, nell’indifferenza del conduttore, alla stampa non allineata nel territorio e che non celebra con la fanfara solenne gli investimenti sportivi ed extra sportivi dell’editore. Poi, appunto, la notizia dell’arrivo in squadra di Giacalone: "L'ho conosciuto e l'ho apprezzato moltissimo" ha detto Antonini. Giacalone farà "uno splendido prodotto innovativo per il territorio trapanese". 

Nel suo piccolo, è una in effetti una novità clamorosa, sotto tanti punti di vista. "Ho grande stima di quest'uomo" aggiunge Antonini. 

Funzionario dello IACP di Trapani l’Istituto Autonomo Case Popolari, Rino Giacalone è attualmente collaboratore de La Stampa e direttore dei siti Alqamah e Trapani Oggi. La sua notorietà locale è dovuta però agli anni in cui seguiva da molto vicino l’attività della Procura di Trapani e della polizia giudiziaria, fornendo seguite cronache giudiziarie su La Sicilia, in particolare sui fatti di mafia, che  lo hanno portato a diventare un punto di riferimento per buona parte del movimento antimafia, anche se non sono mancate le critiche per un certo giornalismo considerato da alcuni “a tesi” e troppo basato sulle posizioni di alcuni investigatori e sostituti procuratori, in un quadro, quello di Trapani, molto complesso e sfaccettato.

E proprio in Telsud, negli anni Rino Giacalone aveva uno dei suoi bersagli preferiti. Tanto da finire al centro di una vicenda giudiziaria intricata quando ha denunciato l’emittente per diffamazione. Telesud, infatti, aveva dato la falsa notizia che Giacalone era indagato per estorsione. Una notizia “farlocca”, come la definì lo stesso Giacalone. Come se non bastasse, ci furono anche dei commenti pesanti dell’editore Massimo Marino. Giacalone parlò di un “attacco frontale” perché Telesud voleva “mascariare” la sua persona. Per Telesud, il direttore e l’editore, arrivò la condanna in sede penale, e l’obbligo al risarcimento in sede civile. “L’obiettivo - racconta Giacalone - era quello di delegittimare la mia attività giornalistica”. 

Adesso, per quei paradossi che possono accadere solo a Trapani, Rino Giacalone trova finalmente legittimazione, in qualche modo, e lavorerà con chi è stato condannato per averlo diffamato.

La coppia Antonini - Giacalone fa notizia per altri motivi: perché, per molto tempo non sono mancate sui social le allusioni di Giacalone proprio su Valerio Antonini, con un linguaggio criptico che lasciava presagire chissà quali scenari.

Ma è anche vero che, fiero difensore della libertà di stampa, Giacalone si è ben guardato di intervenire quando Antonini ha attaccato i giornalisti del territorio per le inchieste non gradite, quando sono stati esposti striscioni contro i giornalisti allo stadio, tant’è che l’associazione che lui rappresenta a livello regionale, Articolo 21 - che prende il nome dall’articolo della Costituzione che difende la libertà di stampa - è stata ben in silenzio su quelle vicende, a differenza di Assostampa e della Figel Cisal, organizzazioni di categoria dei giornalisti, che sono intervenute, così come ha fatto di recente l'Ordine dei Giornalisti.

E adesso Giacalone si trova a lavorare per un editore, Antonini, che dice apertamente che “i giornalisti sono la rovina dell’Italia”  o che in conferenza stampa rimprovera il giornalista che fa una domanda non gradita dicendo, nel suo affabile romanesco: “Devi portà rispetto…”. Però per Giacalone, come scrive su Trapani Oggi, Antonini è “mitico”.

Sensibile alla concentrazione di poteri, in prima linea nel denunciare i “poteri forti” di Trapani, ai tempi in cui tra i soci di Telesud figurava l’allora senatore Tonino d’Alì, adesso, quasi per una legge del contrappasso, Giacalone si trova a lavorare per l’editore che attacca la stampa, fa il tifo per Elon Musk, è intimo con Luigi Bisignani e ha in Silvio Berlusconi un modello.

Contrappasso che vale anche per il proprietario di Telesud: da un lato attacca la stampa, accusando i giornalisti di parlare sempre male del territorio, e di non voler valorizzare le eccellenze che ci sono, allontanando così gli investitori. E adesso fa coppia con il giornalista che più di tutti ha descritto, in questi anni, proprio Trapani come la capitale della vecchia e nuova mafia, di un'imprenditoria malata e complice fino al midollo, al centro di crimini finanziari, traffici internazionali, all'ombra di cosche, logge e servizi segreti deviati. "Una città dove tutto rimbalza e sparisce" scrive Giacalone, tanto che ribattezza Trapani con il nome di "Gommopoli". In un articolo recente è perentorio: "Gommopoli-Trapani resta il luogo ideale per coltivare equivoci che danno forza alla mafia. La città si prospetta non sempre in modo lucido dinanzi a una mafia capace di invadere la politica, la pubblica amministrazione e l’economia". Come non essere d'accordo? Antonini, dal canto suo, nell'ultimo show televisivo, attacca i giornalisti che "nella ridicolezza più totale", fanno gli "scienziatelli", perchè lavorano per la "discriminazione del territorio". 

E’ proprio il caso di dirlo: clamoroso al Cibali.



EA2G | 2024-12-23 14:54:00
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