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14/04/2025 06:00:00

Trapani, dopo 31 anni il Comune riottiene la ex scuola occupata: il Coro sfrattato da Mokarta
 

Dopo oltre trent’anni – per l’esattezza 11.424 giorni – si chiude una vicenda che sa di paradosso e che forse avrebbe meritato una soluzione molto prima. Il Comune di Trapani tornerà finalmente in possesso dell’immobile di via Mokarta n. 28, l’ex scuola elementare occupata dal 1994 dall’Associazione Canti e Danze Popolari Coro Città di Trapani. La riconsegna delle chiavi è fissata per il prossimo 26 aprile, secondo quanto stabilito durante un incontro tra le parti tenutosi lo scorso 10 aprile presso la cancelleria del Tribunale di Trapani.

L’immobile, formalmente di proprietà comunale in forza di un Decreto Prefettizio del 1972, era stato affidato all’associazione nel gennaio del 1994 “nelle more della stipula di un contratto di locazione” che, però, non fu mai formalizzato. Così, per più di tre decenni, il bene è rimasto nella disponibilità dell’associazione senza titolo giuridico, mentre il Comune – almeno fino a tempi recenti – ha mantenuto un atteggiamento che oscillava tra la tolleranza e l’inerzia.

La svolta è arrivata con la sentenza del giudice monocratico Carlo Salvatore Hamel, depositata il 10 febbraio. Il Tribunale ha dichiarato l’occupazione priva di titolo, ordinando all’associazione il rilascio immediato dei locali e condannando in solido l’associazione stessa e il presidente Piero Romito al pagamento di 14.861,30 euro a titolo di indennità di occupazione. Si tratta della somma calcolata per il periodo successivo alla richiesta formale di restituzione dell’immobile, notificata l’8 novembre 2022. A questa cifra si aggiungono gli interessi legali maturati dalla data della sentenza fino al pagamento effettivo.

Il giudice ha anche rigettato la domanda riconvenzionale dell’associazione che chiedeva l’usucapione dell’immobile, basandosi sul possesso continuato per oltre trent’anni e sulle spese di manutenzione sostenute. Secondo la ricostruzione del Tribunale, non è stata mai dimostrata l’“interversione del possesso”, ossia il passaggio da detentore a possessore in senso proprio. Anzi, diverse note prodotte dallo stesso sodalizio – datate 1999 e 2007 – certificano che l’associazione riconosceva la proprietà del bene al Comune e chiedeva la stipula di un contratto o la concessione in comodato gratuito. Decisivo, per il giudice, anche il verbale del 2011 della Commissione elettorale circondariale, che attestava l’utilizzo dei locali come sede di seggio elettorale.

Ma non è tutto. Il Tribunale ha anche respinto la richiesta di rimborso di 40.000 euro per spese di manutenzione avanzata dall’associazione, definendola “del tutto generica” e priva di documentazione adeguata. Sul fronte delle spese legali, infine, la sentenza ha disposto la compensazione per un terzo, condannando l’associazione e Romito alla rifusione dei restanti due terzi in favore del Comune (2.480 euro), oltre agli oneri di legge. Le spese per la consulenza tecnica d’ufficio sono state poste integralmente a carico dei convenuti.

Una decisione che pone fine a una vicenda imbarazzante per un’Amministrazione che, per anni, non è intervenuta su una situazione ambigua, in cui un bene pubblico è rimasto in uso esclusivo e gratuito a un soggetto privato. E che oggi torna in mano pubblica grazie all’intervento – tardivo ma efficace – dell’ufficio legale comunale, rappresentato dagli avvocati Francesco Paolo Di Trapani e Carmela Santangelo.

Dall’altro lato, però, restano le parole amare di Piero Romito, storico presidente del Coro Città di Trapani, che non ci sta: "In 28 anni abbiamo investito circa 48.000 euro per ristrutturazioni, impianti, lavori di messa a norma. Non ci viene riconosciuto nulla. È un’ingiustizia". Romito preannuncia ulteriori azioni legali e, nel frattempo, si prepara a lasciare i locali cercando una nuova sede per l’associazione che, negli anni, ha animato la tradizione popolare della città.

Il 26 aprile, simbolicamente, calerà il sipario su una lunga stagione fatta di canti, balli e prove serali dentro un edificio che, sulla carta, non è mai appartenuto a chi lo ha vissuto quotidianamente. Resta da capire quale sarà il futuro della ex scuola di Mokarta, e se il Comune saprà – almeno stavolta – restituirle una funzione pubblica trasparente, utile e condivisa.

In una lunga e accorata lettera, il presidente dell’associazione “Città di Trapani”, Pietro Romito, ha espresso il proprio disappunto per l’esito della vicenda, criticando apertamente l’operato del Comune e in particolare dell’assessore Giuseppe Pellegrino. Secondo Romito, l’amministrazione avrebbe agito con un "comportamento scorretto", sostenendo che “nessun aiuto è mai arrivato in 31 anni” e che l’attività del coro ha rappresentato “un presidio culturale attivo sul territorio”.

La nostra associazione ha dato lustro e decoro a una contrada dimenticata - conclude Romito - eppure si è scelto di procedere per vie legali piuttosto che cercare una soluzione condivisa”.

Infatti, il Gruppo di canto e tradizione popolare siciliana “Coro Città di Trapani”, nel Luglio del 2021 per la sua attività condotta in 38 anni di lavoro di ricerca, mantenimento e diffusione della cultura tradizionale popolare, affinché si capisse anche lo slogan associativo “la tradizione è il passato che insegna”, ha avuto da parte dell’Ass.to Reg.le dei BB.CC. e I.S. – Regione Siciliana – il riconoscimento dell’iscrizione nel REIS (Registro Eredità Immateriali della Sicilia), nel libro “Pratiche Espressive e Repertori Orali” tutelando il Gruppo di canto e tradizione popolare siciliana nel “Patrimonio Universale Culturale Immateriale dell’Unesco” cioè “Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco” ed è l’unico Gruppo nella Sicilia Nord Occidentale a detenere questo privilegio, mentre l’Associazione è iscritta nel Terzo Settore, nella qualità di “Associazione di Promozione Sociale”, con iscrizione al RUNTS (Registro Unitario del Terzo Settore).



Cittadinanza | 2025-04-27 17:00:00
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