Un passo avanti importante per la sanità pubblica e, in particolare, per quella siciliana. La Commissione competente ha approvato l’emendamento presentato dalla senatrice di Forza Italia, Daniela Ternullo, sottoscritto anche dai colleghi Silvestro e Occhiuto, che consente al personale docente a tempo pieno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) di proseguire l’attività lavorativa fino al compimento del 72° anno di età. La misura è valida fino al 31 dicembre 2026, a fronte di comprovate esigenze assistenziali o di ricerca e formazione.
"È un risultato di cui mi sento promotrice e che condivido con il gruppo parlamentare di Forza Italia – dichiara Ternullo – a testimonianza del nostro impegno concreto per rafforzare il sistema sanitario nazionale e, in modo particolare, quello della mia Sicilia".
L’obiettivo dell’emendamento è duplice: da un lato, trattenere in servizio professionisti di comprovata esperienza e competenza, dall’altro favorire un graduale passaggio di conoscenze alle nuove generazioni. Il personale che beneficerà dell’estensione non potrà ricoprire incarichi dirigenziali o apicali, ma sarà comunque coinvolto in attività formative e assistenziali di supporto.
"Questa è una misura fondamentale – prosegue la Senatrice – che consente di colmare temporaneamente le carenze di personale e migliorare l’efficienza delle strutture sanitarie, soprattutto in territori come la Sicilia, dove le liste d’attesa rappresentano una criticità cronica".
Il provvedimento si inserisce in una strategia più ampia di valorizzazione del capitale umano del SSN e di rafforzamento del sistema sanitario, chiamato oggi ad affrontare sfide complesse con risorse spesso limitate.
"Con questo intervento – conclude Ternullo – vogliamo dare stabilità al sistema sanitario, sostenere i giovani professionisti e garantire ai cittadini un accesso più rapido ed equo alle cure. Forza Italia continuerà a lavorare con determinazione per una sanità più vicina alle persone e ai territori".
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Royalties, decreto regionale indennizzerà i Comuni di Gela, Butera e Licata - “Da settimane proviamo a spiegare al governo regionale che le royalties delle società che operano nelle aree ricadenti nei territori di Licata, Gela e Butera devono essere ripartite proprio a questi comuni che risentono dell’impatto ambientale legato a queste attività. Oggi finalmente, dopo una grande confusione ingenerata dal governo regionale sul tema delle royalties, con un susseguirsi di decreti dai contenuti contrastanti, finalmente sembra trovare concreta attuazione la norma che dà ristoro a questi comuni”.
Lo annunciano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola ed Angelo Cambiano che, dopo ripetute sollecitazioni, hanno visto assegnati nel nuovo decreto assessoriale, pubblicato in data odierna, la quota del ‘30% delle royalties di competenza regionale, derivanti dall’attività estrattiva dei giacimenti situati nel sottofondo del mare territoriale antistante le coste dei Comuni di Gela, Licata e Butera. A decorrere dalle produzioni attivate nel 2024, i versamenti annuali saranno effettuati direttamente dalle società titolari delle concessioni minerarie nelle casse comunali entro il 30 giugno dell’anno successivo’.
“Un risultato decisamente importante per i territori e le comunità coinvolte - sottolineano i due deputati M5S - che negli anni hanno subito sicuramente più d’altri territori, il peso di natura ambientale e probabilmente sanitario delle attività estrattive. Dopo l’approvazione di questa norma in finanziaria regionale proposta e sostenuta dall’On. Di Paola e dall’On. Cambiano, l’Assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità aveva incredibilmente fatto marcia indietro. Una decisione incomprensibile che abbiamo osteggiato in tutte le sedi. Oggi finalmente il nuovo decreto, prevede l’Indennizzo ai comuni costieri di Gela, Licata e Butera a titolo compensativo per l'attività estrattiva dei giacimenti situati nel sottofondo del mare territoriale antistante” - concludono Di Paola e Cambiano.