La Sicilia detiene il primato in Italia per il numero di beni confiscati ancora non destinati: oltre 7.000, secondo i dati dell’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla Criminalità Organizzata. Tra questi, 750 imprese e società sono state sottratte al controllo mafioso e gestite dall’Agenzia. Tuttavia, il 68% di esse si trova in condizioni tali da non poter riprendere o continuare l’attività economica dichiarata. Solo il 5% è attualmente operativo, mentre il 27% ha il potenziale per tornare sul mercato, a patto che riceva il giusto supporto.
Durante il Consiglio Generale della Cisl Sicilia, riunitosi a Palermo, il segretario generale Leonardo La Piana ha presentato il nuovo Coordinamento per i Beni Confiscati, affidato alla guida di Virgilio Bellomo, esperto con oltre vent’anni di esperienza nel settore.
Restituire le imprese alla società e promuovere la legalità
"La liquidazione o il fallimento della maggior parte delle aziende confiscate rappresenta una grave perdita economica e un'occasione mancata per promuovere occupazione e legalità", ha sottolineato La Piana. "L’obiettivo deve essere quello di integrare queste imprese nel mercato legale in modo trasparente, tutelando i lavoratori e rafforzando la lotta contro le infiltrazioni mafiose".
La Piana ha evidenziato le difficoltà che molte aziende incontrano nel processo di riconversione verso la legalità, spesso ostacolate da problematiche economiche e burocratiche. "È necessario superare questi ostacoli per contrastare l’idea, ancora presente in maniera marginale, che ‘con la mafia si stava meglio’. Questo concetto mina profondamente la cultura della legalità e il progresso sociale", ha dichiarato.
Un piano strategico per l’economia dell’isola
La Cisl Sicilia intende avviare un dialogo diretto con l’Agenzia Nazionale per la gestione dei beni confiscati, proponendo un piano di azioni mirate. "Attraverso un percorso che coinvolgerà le unioni sindacali territoriali e le federazioni regionali, presenteremo una proposta dettagliata per promuovere modelli di imprenditoria sana, creare nuovi posti di lavoro e rafforzare il tessuto economico siciliano", ha spiegato La Piana.
Inclusione e partecipazione al centro delle politiche CISL
Nel corso del consiglio, La Piana ha inoltre presentato il Coordinamento delle Politiche Sociali e dell’Inclusione, guidato da Lucrezia Quadronchi, esperta nel settore. Questo organismo mira a rafforzare la rappresentanza e il supporto verso le vulnerabilità sociali presenti nelle comunità locali.
"Questi progetti sono fondamentali per favorire la partecipazione, elemento chiave per garantire qualità allo sviluppo sostenibile", ha dichiarato Sauro Rossi, segretario confederale della Cisl. "In particolare, iniziative come queste danno protagonismo alle voci del lavoro, un aspetto essenziale per lo sviluppo dei territori".