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14/04/2025 17:10:00

"I rischi della turistificazione a Trapani e in Sicilia"

 Con l’avvicinarsi della bella stagione, il tema del turismo torna al centro del dibattito pubblico, soprattutto in regioni e province ricche di patrimonio culturale e naturale come la Sicilia. Ma qual è il vero impatto del turismo sui territori? E cosa possiamo fare per renderlo più sostenibile?

Non c'è dubbio che il turismo svolga un ruolo cruciale nell'economia di una regione e contribuisca ad aumentare il PIL. Se ben organizzato, potrebbe svilupparsi a vantaggio di molti settori del mercato del lavoro, perché mette in moto un intero sistema che incrementa l'economia di una regione, con un notevole sviluppo in molti settori: trasporti, alberghi, ristoranti, bar, siti culturali, ecc.
Non c'è dubbio che la valorizzazione del suo immenso patrimonio culturale possa avere ripercussioni positive.

D'altra parte, non dobbiamo dimenticare le ovvie conseguenze negative del turismo di massa nei nostri territori. Dal punto di vista ambientale, è evidente l'aumento dell'inquinamento dovuto ai numerosi viaggi in aereo (emissioni di anidride carbonica), alle navi da crociera (inquinamento del porti) e alle piccole imbarcazioni (uso eccessivo di gommoni per le escursioni, come nel caso delle Isole Egadi, protette da una riserva marina).

Si produce di conseguenza anche una notevole quantità di rifiuti e i comuni non sono in grado di gestirli, in piena stagione soprattutto, in modo adeguato.

Se i luoghi sono invasi da folle di turisti, anche l'equilibrio della biodiversità in natura ne risente. Penso alla Posidonia mediterranea, la pianta acquatica protetta che vive sui fondali dell'arcipelago delle Egadi. Ogni volta che un'ancora si impiglia nel fondale durante una delle tante gite in barca e si stacca quando l’imbarcazione riparte, un certo numero di piante muore.

A livello culturale, si assiste a una perdita di tradizione. I piccoli commercianti stanno scomparendo per far posto a supermercati e superstore.
C'è anche un assalto all'identità dei territori a causa dell'omologazione, ad esempio del cibo, in risposta alla domanda di fast food.

A mio avviso, l'aspetto più negativo è il cambiamento della qualità della vita degli abitanti di una città, nello specifico di Trapani, colpita da un turismo non regolamentato. Si teme a una forte speculazione immobiliare (forse già in atto), soprattutto nel centro storico.

Le reazioni degli abitanti di Barcellona, ad esempio, dimostrano chiaramente che i problemi legati al turismo di massa sono notevoli a causa dell'aumento del costo della vita.
A volte le persone non possono più vivere dove hanno investito i loro risparmi e sviluppato il loro lavoro, se non nel settore turistico.

Per quanto riguarda la qualità della vita, i residenti devono spesso fare i conti con l'inquinamento acustico. Le strade del centro storico di Trapani si trasformano, nelle calde serate estive, in sale da pranzo o discoteche all'aperto.
In generale, l'attenzione è troppo concentrata sull'economia, mentre dovremmo spostare l'interesse sul benessere della popolazione locale, che vive nei luoghi tutto l’anno.
Non possiamo misurare il benessere, ma le conseguenze del malessere sono evidenti.

Il benessere umano è legato al benessere dell'ambiente e della natura; i due mondi interagiscono.

Un modo per trovare un equilibrio tra i vantaggi e gli svantaggi di questo fenomeno potrebbe essere quello di destagionalizzare il flusso di visite ai luoghi di interesse culturale e artistico fuori stagione. Si potrebbe anche fissare un numero massimo di ingressi ai siti culturali e alle riserve naturali nei periodi di punta.
Per incentivare la cultura, si potrebbero anche organizzare iniziative locali per valorizzare le tradizioni, la storia locale, gli antichi mestieri e la cucina tradizionale.

In conclusione, vorremmo una migliore organizzazione del turismo nella provincia di Trapani e in Sicilia, in base alle diverse caratteristiche di ogni luogo, e vorremmo trovare strategie, prima che sia troppo tardi, per affrontare la minaccia della turistificazione.

Se non affrontiamo questo problema, le conseguenze potrebbero essere molto gravi.

A un certo punto dovremmo chiederci: “Possiamo continuare ad accogliere un numero incontrollato di turisti senza una strategia a monte?

Il tema del dibattito è sicuramente “caldo” e di grande attualità. Ci sarà modo di scambiare opinioni tra politici e cittadini, in modo da trovare soluzioni pertinenti?

Intanto la bella stagione è alle porte e anche le preoccupazioni di alcuni cittadini di Trapani.


Patrizia Lo Sciuto

 



Lettere & Opinioni | 2025-04-24 09:00:00
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