Un’operazione della Polizia di Catania ha portato al sequestro di un carico di 640 ordigni esplosivi artigianali, tra cui le cosiddette "bombe Sinner", ordigni dal colore arancione acceso e dalla potenza micidiale, in grado di staccare di netto una mano. Due uomini, un 37enne di Tremestieri Etneo e un 36enne di San Giovanni La Punta, sono stati arrestati con l'accusa di porto in luogo pubblico e detenzione di ordigni esplosivi.
Il sequestro e l'intervento degli artificieri
I due sono stati individuati in corso Indipendenza, mentre confabulavano con altre due persone accanto a un’auto in sosta. Gli agenti, insospettiti dal comportamento e dalle mani sporche di polvere da sparo dei soggetti, hanno perquisito il veicolo, scoprendo all'interno numerosi cartoni contenenti ordigni esplosivi artigianali. Sul posto è intervenuto il nucleo artificieri della Questura, che ha messo in sicurezza il carico e avviato la distruzione del materiale sequestrato.
Un vero arsenale: 640 ordigni micidiali
Gli ordigni sequestrati, denominati "bombe Sinner", sono caratterizzati da un involucro arancione – lo stesso colore dei capelli del tennista Jannik Sinner, da cui prendono il nome – e da un’enorme potenza distruttiva. Gli agenti hanno inoltre condotto una perquisizione domiciliare presso l'abitazione di uno degli arrestati, dove sono state trovate altre 110 bombe Sinner custodite in modo del tutto irregolare, mettendo a rischio la sicurezza dei residenti della zona.
Armi, munizioni e laboratorio illegale
Nella casa perquisita, oltre agli ordigni esplosivi, sono stati rinvenuti una pistola e munizioni da guerra, nascoste tra gli oggetti domestici. Inoltre, è stato scoperto un vero e proprio laboratorio abusivo, completo di materiali e strumenti per la fabbricazione degli esplosivi, segno che gli arrestati si stavano preparando a produrre ulteriori ordigni in vista del Capodanno.
Arresto e indagini
I due uomini sono stati immediatamente arrestati e condotti in carcere su disposizione del PM di turno. Entrambi restano al momento sotto la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva. Intanto, le indagini proseguono per verificare se gli esplosivi fossero destinati alla vendita illegale durante le festività e per individuare eventuali complici coinvolti nella produzione e distribuzione del pericoloso materiale.