Quantcast
×
 
 
16/09/2024 18:19:00

Ascari Gregorio Savio: ruolo chiave nella famiglia mafiosa di Alcamo  

 Nell'ambito dell'operazione antimafia che ha colpito duramente le famiglie mafiose di Alcamo e Calatafimi, emergono dettagli significativi sul ruolo di Gregorio Savio Ascari, uno degli indagati principali dell'inchiesta. Il Pubblico Ministero contesta ad Ascari la partecipazione attiva alla famiglia mafiosa di Alcamo, guidata da Francesco Coppola, figura di vertice della criminalità organizzata nella zona.

Ascari è stato un membro operativo e di fiducia all'interno del sodalizio mafioso, svolgendo funzioni cruciali come collegamento tra Coppola e altri esponenti mafiosi di spicco, tra cui Giosuè Di Gregorio, un altro importante affiliato della cosca alcamese. Il suo coinvolgimento va oltre la semplice partecipazione, poiché Ascari ha avuto un ruolo attivo nella risoluzione di dissidi interni alla famiglia mafiosa e ha contribuito al mantenimento delle gerarchie, assicurando il collegamento tra diversi gruppi del crimine organizzato.

Ascari si è distinto, tra l'altro, per aver contribuito alla risoluzione di controversie interne alla famiglia mafiosa. Un episodio significativo riguarda un contrasto tra Sebastiano Dara, un buttafuori di Castellammare del Golfo, e Pipitone Giuseppe Diego, anch'egli affiliato alla mafia, il cui figlio era stato coinvolto in uno scontro con Dara. Ascari, insieme a Di Gregorio e Coppola, ha lavorato per risolvere la questione, utilizzando metodi intimidatori per allontanare Dara dal suo posto di lavoro e ristabilire l'ordine all'interno della cosca.

Ascari era anche coinvolto nella gestione dei rapporti con i vari esponenti mafiosi delle zone limitrofe, inclusi gli interessi legati al controllo di attività economiche e alla risoluzione di problemi sul territorio. Il suo compito non si limitava alle mediazioni, ma includeva anche la custodia di armi per conto dell'organizzazione e il sostegno economico ai familiari dei mafiosi detenuti, come nel caso di Antonino Melodia.

Le indagini hanno rivelato che Ascari ha partecipato a diverse attività illecite, tra cui estorsioni e traffico di armi. In un episodio del 2022, Ascari e altri membri della famiglia mafiosa sono stati coinvolti nella compravendita di armi, tra cui pistole calibro 7,65 e un fucile calibro 12, il tutto con l'aggravante della finalità mafiosa. Queste operazioni dimostrano il suo pieno inserimento nelle attività criminali della cosca e la sua disponibilità a contribuire con azioni concrete per rafforzare il sodalizio mafioso.

Un altro episodio rilevante riguarda una truffa ai danni dell'INPS di Trapani, in cui Ascari ha giocato un ruolo chiave nell'assunzione fittizia di alcuni soggetti all'interno di imprese controllate dalla mafia, permettendo a questi di ottenere indebiti contributi previdenziali e indennità di disoccupazione.

Ascari ha anche sostenuto economicamente i familiari dei mafiosi detenuti, come nel caso di Antonino Melodia, a cui Ascari faceva arrivare denaro ricavato dalla vendita di materiali ferrosi provenienti da aziende confiscate alla stessa famiglia Melodia. Questo sostegno ai detenuti è un'altra delle attività tipiche della mafia, che si preoccupa di mantenere il benessere economico dei propri affiliati anche in stato di detenzione.

La partecipazione di Gregorio Savio Ascari alla famiglia mafiosa di Alcamo è risultata chiara dalle intercettazioni e dalle attività investigative, che hanno mostrato come il suo ruolo fosse quello di un esecutore fidato e di un intermediario tra i vertici della mafia locale. Ascari non solo partecipava attivamente alla gestione delle operazioni criminali, ma garantiva anche la continuità delle attività illecite della cosca, svolgendo un ruolo strategico nella custodia di armi e nella risoluzione di controversie che potevano compromettere il controllo del territorio.