“Da Trapani per i Diritti”
Sabato prossimo 28 febbraio ore 17:00, presso la Biblioteca Fardelliana, torna l’appuntamento con “Da Trapani per i Diritti”, il ciclo d’incontri sui Diritti Umani promosso dalle associazioni “A Misura d’Uomo” e “Sivisomnia”, in collaborazione con “Salviamo la Fardelliana”.
Molti gli argomenti di dibattito per questo secondo incontro.
In coincidenza con il varo del “Jobs Act”, sarà affrontato il tema del diritto al lavoro. Tra le disposizioni della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” affrontate durante il pomeriggio, l’art. 21, in forza del quale: «Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro» e, di conseguenza, dell’art. 25 («Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia»).
A trattare questo tema, dopo la relazione introduttiva dell’avv. Francesco Faliero, di “A Misura d’Uomo”, Liliana Maniscalco, responsabile regionale di Amnesty International, il prof. Salvatore Bongiorno e Valerio Colombo, segretario generale del Partito Umanista.
Colombo, in particolare, introdurrà nel dibattito talune delle considerazioni di “Oltre il capitalismo, Economia Mista”, libro di Guillermo Alejandro Sullings, economista umanista argentino.
E in concomitanza con gli annunci dell’Esecutivo circa la riforma della scuola e del sistema istruzione, si affronterà anche l’art. 26, che sancisce il diritto all’istruzione, insieme a Cesare Grignano, studente e presidente della Consulta Provinciale degli Studenti di Trapani
Nondimeno si tratterà il tema della partecipazione democratica alla cosa pubblica, anch’esso di attualità, alla luce del dibattito politico sulla nuova legge elettorale e sulle riforme costituzionali in cantiere. Proprio al «Diritto di partecipare al governo del proprio Paese», infatti, è dedicato l’art. 21 della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”. Un Diritto che, sempre secondo il documento adottato dalle Nazioni Unite già nel 1948, si espleta «sia direttamente, sia attraverso rappresentanti liberamente scelti», secondo procedure che assicurino che il voto di ogni elettore sia «eguale».
Il pubblico, che si spera numeroso quanto e più della scorsa volta, potrà intervenire sollevando quesiti e spunti di riflessione.
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