La moda di Ignazio Bissoli in mostra alle Cantine Florio
Visto il notevole successo riscosso, l’esposizione che celebra il connubio tra le Cantine Florio di Marsala e l’alta moda di Ignazio Bissoli verrà straordinariamente prolungata fino al 31 ottobre Dal 24 ottobre le Cantine Florio sono diventate palcoscenico per la grande moda offrendo l’occasione di scoprire le proposte per il prossimo l’autunno/inverno firmate Ignazio Bissoli. Una collezione innovativa, in cui la luminosa lavorazione in patchwork ha lasciato il posto alla semplicità dei materiali nella loro interezza. La lavorazione dei capi esalta infatti il prezioso lavoro artigianale, grazie all’utilizzo del taglio vivo e del punto fatto a mano, rendendo inimitabile ogni capo. I dettagli fanno della pelle e della pelliccia il punto di forza di queste nuove creazioni, che propongono un elegante sapore tribale e comunicano un profondo desiderio di unicità, verità e bellezza. L’innovativa Sala Donna Franca Florio si apre per una serie di installazioni che hanno come protagonisti vestiti e accessori che, eccezionalmente, potranno anche essere acquistati direttamente dagli ospiti seguendo i suggerimenti dell’artista. L’appuntamento da non perdere, per tutti gli appassionati di moda e di vino, è quindi in Sala Donna Franca fino al 31 ottobre… La bellezza delle proposte di Ignazio Bissoli e l’atmosfera magica delle Cantine Florio vi faranno vivere un’esperienza suggestiva e sorprendente.
* IGNAZIO BISSOLI
Vivo e lavoro a Palermo dove sono cresciuto, anche professionalmente, in realtà, le miei origini si dividono tra mamma veneta e padre siciliano. Il mio lavoro è anche la più grande passione e per questo considero il mio atelier, che si trova al centro della città di fronte al Teatro Massimo, la mia prima casa. Non amo definirmi propriamente “stilista” perché le mie creazioni provengono da un’ispirazione che attinge più da un forte senso della manualità e della materialità, piuttosto, che dall’idea del design legato al modello ideato preventivamente…insomma amo la parola “artigiano”, così retrò ma che sento assolutamente mia e nella quale mi rivedo ogni volta che qualcuno chiede come definirmi.
Il primo ricordo legato alla moda è mia madre, il suo modo di vestire ed interpretare la moda, di scegliere i capi, gli accessori e di costruire un suo stile assolutamente personale. Già dagli anni 70 ero affascinato dalla moda e dal design e dalle tendenze che arrivavano dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti che si mescolavano con la creatività italiana. In Sicilia, dove ancora la cultura del vestire era legata ad un concetto borghese molto “meridionale”, l’artigianato era simbolo di un’arte manifatturiera e sartoriale di grande pregio. Questo modo di pensare l’abito, l’idea del fatto a mano, è rimasta alla base del mio percorso professionale.
La scelta della pelliccia è stato dettata dal mio primo incontro con la sartoria, il mio primo lavoro in un laboratorio di pellicceria, dove ho iniziato ad appassionarmi, a conoscere e ad utilizzare le tecniche per lavorare i materiali più diversi.
La pellicceria mi permette di ottenere effetti che non è possibile realizzare con i tessuti, volumi e linee avvolgenti che evidenziano il corpo di chi indossa i miei capi.
La mia estetica è una pura armonia del contrasto… Un equilibrio realizzato tra ciò che solo apparentemente non può stare bene insieme.
La tecnica che utilizzo è varia e si relaziona in base al materiale che sto usando e al modello che voglio realizzare. Preferisco produrre capi dove posso accostare materiali differenti tra loro come ad esempio pelli, tessuti leggeri, damaschi, pellicce, strass, piume, stampe retrò o assolutamente moderne realizzando un effetto patchwork sia come varianti cromatiche che come diversità dei materiali.
La mia musa è una donna che ama esprimersi attraverso il proprio modo di vestire, al di là dei dettami delle tendenze, che usa la moda per sentirsi se stessa e per comunicare agli altri il suo stato d’animo.
Se mi chiedessero quali sono i miei stilisti preferiti io risponderei: Valentino, Galliano, Westwood, Ferrè.
La mia città è piena di contrasti così come i miei abiti, è un’alternanza di particolari e di suggestioni che influenzano e ispirano la mia creatività.
La città ideale per le mie creazioni è una città dove chiunque ami indossare un abito solo per la voglia di farlo… Una città dove tutto è il contrario di tutto… Una città dove la libertà di vestirsi è espressione di se stessi.
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