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Convegni

L’Agro-Ericino si confronta sul governo locale in Sicilia

Santuario Maria SS.ma di Custonaci 91015 Custonaci
24/10/2014 - 24/10/2014

Nell’ambito delle attività di approfondimento culturale organizzate dal «Centro Studi Dino Grammatico», in collaborazione con il «Rotary Club Trapani-Erice», si terrà venerdì 24 ottobre (ore 17.30) presso la sala conferenze «Carmelo Solina Quartana - Santuario Maria SS.ma di Custonaci» il convegno dal titolo «Il Governo Locale in Sicilia - Materiali per la Riforma». È prevista la partecipazione dei Sindaci: Giuseppe Bica, Luca Gervasi, Matteo Rizzo, Mino Spezia e Giacomo Tranchida. Interverrà Andrea Piraino (Professore di Diritto Pubblico all’Università di Palermo). Porterà i saluti del «Rotary Club Trapani-Erice» il Presidente Annamaria Vultaggio. Introdurrà e modererà l’incontro Fabrizio Fonte (V.Presidente Vicario del «Centro Studi Dino Grammatico»).

 Il tema è più attuale che mai. Dinnanzi al fallimento della riforma delle province, voluta frettolosamente dall’attuale Governo regionale, la Sicilia vive, infatti, un momento di pericolosa stasi. Mentre il resto d’Italia ha recepito la Legge Delrio (dove le province sono rimaste in vita, ma non sono più elettivi gli organi di governo) la nostra regione si è, invece, avvitata su un’impostazione di carattere ideologico, mettendo di fatto a repentaglio tutti quei servizi destinati ai cittadini, che in passato erano di competenza della provincia (strade, scuole di secondo grado, turismo, aeroporto, università, etc..). Ancora oggi non si capisce bene cosa andranno a fare i nuovi «Liberi Consorzi». C’è da dire inoltre che la stessa, assai discussa e discutibile, legge (n. 8 del 24 marzo 2014) che introduce i «Liberi Consorzi dei Comuni» avrebbe dovuto, piuttosto che imporre il limite asettico di istituzione dei 180mila abitanti, seguire delle logiche legate alle identità dei territori. Anche perché, se con i «Liberi Consorzi», si sono azzerati i costi della politica (gli amministratori non saranno, infatti, retribuiti) e l’esercizio associato di funzioni e servizi sarà svolto utilizzando le risorse finanziarie, materiali e umane già di spettanza dei comuni, cosa sarebbe cambiato se si consentiva la loro nascita sulla scia dei cosiddetti «sistemi culturali locali», come, ad esempio, quello dell’Agro-Ericino ? In tal senso la necessità di realizzare delle «cabine di regia» più coerenti con il territorio è già stata avvertita anche dall’Anci-Sicilia, che non a caso ha sostenuto, in questi ultimi mesi, che la legislazione regionale si dovrà occupare velocemente di incentivare (anche se con modalità diverse rispetto al passato) l’associazionismo comunale nella dimensione interna ai «Liberi Consorzi», al fine di promuovere, in forma associata, un’offerta di servizi per i cittadini e per le imprese in grado di assicurare un contenimento dei costi ed un elevato livello di efficienza. È altresì innegabile che con la nascita di questi «Liberi Consorzi» si potrebbe profilare, all’interno di unioni di territori disomogenei, un’egemonia territoriale e finanziaria dei Comuni più grandi e la conseguente marginalizzazione dei più piccoli, con il rischio di perdere, ancora una volta, la possibilità di utilizzare a pieno i nuovi fondi comunitari. Una «cabina di regia» appare, come già prospettato in tempi recenti, una soluzione valida per garantire opportunità di sviluppo ai Comuni dell’Agro-Ericino, considerato il fatto che i temi della nuova programmazione comunitaria (2014-2020) sono, per l’appunto, crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva, ovvero una pianificazione che stavolta parta «dal basso» raccogliendo le istanze direttamente dai territori.

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