Quantcast
Cinema

Al Cinema - Grace di Monaco

Cinema Golden, via S. G. Bosco Marsala 91025 Marsala
30/05/2014 - 03/06/2014

Grace Di Monaco - La magia del set, i complimenti della troupe, l'ultimo ciak. È il 1956, Grace Kelly lascia l'America e lo studio dove ha finito di girare High Society per entrare davvero nell'alta società e in un altro mondo, sposando il principe Ranieri e ritirandosi a Monaco. Sei anni dopo, la favola deve fare i conti con la realtà di un matrimonio messo in crisi dagli impegni del principe, che allontanano sempre più i due coniugi, oltre che con la crisi del Principato stesso, minacciato di annessione dalla Francia di De Gaulle, in cerca di soldi rapidi per far fronte alle spese in Algeria. In questo delicato frangente, arriva, intrigante e sorniona come chi la porge, la proposta di Hitchcock di riportare Grace a Hollywood e farne la protagonista di Marnie. Nella terra che è simbolo di libertà, la principessa venuta da Filadelfia è costretta suo malgrado a scegliere, tra il richiamo dell'arte e della passione, da una parte, e quello della famiglia e della politica, dall'altra.

Se c'è una temperatura che questo film non raggiunge mai è quella del "ghiaccio bollente", ossimoro creato da Sir Alfred proprio per quella musa bionda e algida, cui avrebbe tanto voluto far interpretare una cleptomane frigida, ma lei gli preferì un'altra scena e un altro glamour. E se Grace di Monaco non raggiunge la temperatura è anche perché, a differenza della sua protagonista, non sa scegliere: non opta per il tratto marcato del mélo ma nemmeno per quello leggero e romantico che aveva scolpito le vacanze romane della principessa Anna, scegliendo invece la strada della parabola dei grandi poteri che implicano grandi responsabilità, ma senza supereroi a giustificare gli eccessi.
Da cima a fondo, Olivier Dahan non si cura di mostrare quanto piuttosto di dimostrare. Dimostrare le capacità mimetiche di Nicole Kidman, dimostrare di conoscere la storia e dimostrare di saperla romanzare. Ma l'ansia della dimostrazione conduce dritta alla didascalia.
Ci sono tante piccole cose di pessimo gusto (basterebbero, in questo senso, le inquadrature finali) e ci sono pennellate ben assestate (Hitch che congeda Grace al telefono consigliandole di non tenersi troppo sull'orlo del fuoricampo, ma dice "the end of the frame" che in francese è "corniche", parola che indica anche la strada panoramica della Costa Azzurra che le aveva fatto percorrere a gran velocità in Caccia al ladro e che le sarà tragicamente fatale). C'è l'idea chiave di far coincidere l'impegno matrimoniale con quello per lo Stato e per il popolo, e quella (più facile) di salvare in extremis il libero arbitrio della donna invitandola a prendere il suo ruolo di principessa come se fosse una parte da recitare. Soprattutto, però, c'è un tono senza fine monocorde, c'è la messa al bando dell'emozione, la riduzione del personaggio ad icona anziché il racconto del suo ingrandimento, e lo sforzo cui ci si deve sottoporre per immaginare ad ogni minuto la vera Grace dietro l'ingombrante Kidman.

Fino al 3 Giugno al Cinema Golden

Inizio spettacolo: 20.00; 22.00

 

 

 

comments powered by Disqus