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Teatro

“A strega du mari”

Teatro a mare Pellegrino 1880 - Marsala 91025 Marsala
22/09/2024 - 22/09/2024

 Marsala. “A strega du mari”: il mito incontra fiaba e storia nel teatro “Pellegrino 1880”

Domenica 22 settembre alle ore 19.00, sul palco a pelo d’acqua del Teatro a mare Pellegrino 1880 di Marsala, andrà in scena una rivisitazione della Sirenetta di Hans Christian Andersen con echi omerici, ambientata tra le coste di Lilybeo, Favignana e Levanzo al tempo della battaglia delle Egadi. Una pièce per lo più al femminile dove l’unico uomo in scena è una metafora dell’intera umanità. A colorare lo spettacolo la comicità delle imprenditrici della bellezza: Scilla e Cariddi. Lo spettacolo, un atto unico di Chiara Putaggio, è una produzione Soleras con la regia di Alessandro Idonea e le musiche de I Musicanti di Gregorio Caimi. In scena: Stefania Parrinello, Nadia Nannelli, Eleonora Bongiorno, Angela Alagna, Loredana Salerno, Marilena Colicchia e Daniele Bertolino

Fiaba, mito, storia e predizioni, ma anche poesia, desideri, sogni infranti e necessità di giustizia. Sono questi gli ingredienti di “A strega du mari”, opera teatrale scritta da Chiara Putaggio con la regia di Alessandro Idonea che andrà in scena domenica 22 settembre alle ore 19.00 nel teatro a mare “Pellegrino 1880”, in una vasca delle antiche Saline Genna, nella riserva naturale dello Stagnone.

Una produzione dell’Associaizone Soleras che vede in scena il mito della sirenetta prendere vita nel mare tra Marsala, o meglio Lilybeo, e Favignana e Levanzo al tempo della Battaglia delle Egadi.

Si tratta di una pièce per lo più al femminile che vede al centro della vicenda la strega del mare, donna onnisciente che dal suo “antro scuruso” avverte il disagio della Sirenetta, Ligea, la figlia “nica” del Re, che non riesce più a vivere la sua esistenza eterna fatta di giorni tutti uguali, feste a palazzo e immensa solitudine, spezzata solo dal canto venturo della Sibilla Lilybetana, della quale Lighea ascolta le profezie, senza capirle. A colorare l’opera con ironia e ilarità saranno Scilla e Cariddi, un tempo mostri marini, ma oggi imprenditrici della bellezza, titolari di uno dei più importanti saloni di bellezza del mondo sottomarino: “Da Scilla e Cariddi e nessuno potrà mai più dirti che sei un mostro”, personaggi che spezzano il pathos e assicurano risate. Finché un giorno Lighea, ascoltando la Sibilla, comprende che sta per avvenire l’assedio dei Romani ai danni dei Punici e decide di intervenire, chiedendo aiuto alla Strega del mare, la più potente del regno liquido. Riuscirà a convincerla e a farsi aiutare? A raccontarci questa storia sarà proprio: “Il mare”, che qui ha sembianze di donna. Unico personaggio maschile è il condottiero punico Amilcare Barca, figura allegorica dell’intero genere umano.

In scena (in ordine alfabetico): Angela Alagna, Daniele Bertolino, Eleonora Bongiorno, Marilena Colicchia, Stefania Parrinello, Loredana Salerno, Nadia Zannelli, con la regia di Alessandro Idonea.

“A strega du mari” sfugge alla definizione classica di commedia – spiega l’autrice Chiara Putaggio –, pur non mancando di scene comiche, il testo è piuttosto un’apologia dell’inquietudine e un anelito alla giustizia. Le figure femminili che si avvicendano in scena potrebbero essere tutte sfaccettature di una sola anima. Qui canta il femminino sacro che attinge a qualcosa di antico che trova dimora in ogni donna e ha a che fare con il fluire perché anche il Mare qui è femmina. Ho voluto inserire nell’opera la figura della Sibilla perché ho sempre trovato estremamente affascinante questa donna del mito che viveva nel nostro territorio. Quanto all’unico uomo, Amilcare Barca rappresenta molto più di sé stesso. È il genere umano che raccoglie un testimone di sacralità. Il testo contiene anche un tributo ad un uomo che tanto ha fatto per scoprire la verità sulla Battaglia delle Egadi, che ha dato lustro alla Sicilia: Sebastiano Tusa”.

“A strega du mari” presenta una sirenetta che nelle fattezze ripercorre l’opera di Andersen, eppure nei nomi e nei luoghi presenta echi omerici e riferimenti classici. Una sorta di macchina del tempo che attraverso più stili va avanti e in dietro lungo un filo di sapienza che si muove dalla bocca della strega ai versi della Sibilla la quale prevede persino la morte di Sebastiano Tusa, avvenuta anch’essa il 10 marzo seppure nel tempo venturo (2019), oltre che la fine della “Punica Fama”, datata il 10 marzo 241 a. C.
Per Alessandro Idonea, regista dell’opera, è invece una rinnovata opportunità per portare in scena la storia, il mito e la legenda di una terra che da sempre ispira l’attività dell’attore e regista catanese. “Una bellissima scommessa propostami dalla Soleras e dall’autrice Chiara Putaggio, per portare in scena, in un contesto di assoluta bellezza come le Saline di Marsala al tramonto, un testo allo stesso tempo importante ma capace di regalare anche momenti di leggerezza. Scenario e contesto sono quelli della mia terra, che da sempre ispirano la mia attività artistica, e poco importa se stiamo parlando di una Sicilia “avanti Cristo. Passioni, colori, suoni e profumi sono quelli di sempre. Quelli che già da bambino respiravo nei teatri di mezzo mondo al seguito delle produzioni di mio padre”.

Una produzione dell’Associazione Soleras con la collaborazione del MAC - Movimento Artistico Culturale Città di Marsala, inserita nel programma delle attività relative a “Saline in festa”, evento organizzato dalle Saline Genna di Marsala.
Prevendite on line: https://tickettando.organizzatori.18tickets.it/event/36687, o presso l’agenzia I Viaggi dello Stagnone di Marsala

 

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