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Cultura

Il Rigoletto di Marco Baliani al Baglio Di Stefano

Baglio Di Stefano 91024 Gibellina
23/07/2022 - 23/07/2022

 Sabato 23 (alle ore 21.00) Marco Baliani in scena al Baglio Di Stefano, per le Orestiadi 2022,  da narratore veste i panni di un altro per starci dentro dall’inizio alla fine per raccontarci il suo “Rigoletto”:

“e? un monologo quindi per farlo c’e? bisogno di un personaggio in carne e ossa, spirito e materia – racconta Baliani -. E? uno dei motivi che mi ha spinto a quest’altra impresa. Poter rivestire per una volta la pelle di un altro è una gioia particolare per me che in scena da narratore non ho mai la possibilita? di calarmi interamente nelle braghe di chicchessia, sempre devo stare vigile a controllare e dirigere l’intero svolgersi della vicenda. Quando invece dirigo altri attori, loro si?, sono personaggi e li invidio sempre un po’, perche? so che vuol dire poter essere un altro fisicamente e spiritualmente, una sensazione di pienezza, aver generato un altro avvicina noi uomini al mistero della duplicazione femminile.  

“Dopo la proposta fattami dal Teatro Regio di Parma di occuparmi, a mio modo, di una “rilettura” di un’opera di Verdi – prosegue - mi son detto che era l’occasione buona per osare un personaggio e incarnarlo, dopo tanto tempo, tornare a mettere mano a tutte le cose che ho imparato strada facendo sul mestiere antico dell’attore e provare a costruirci sopra un testo scritto, un bel canovaccio su cui giorno dopo giorno, provando, creare un dire per niente letterario, ma concreto, materico. Compreso il trucco in faccia e il costume preso in prestito nei depositi del teatro Regio, appartenuti ai tanti Rigoletti passati da quelle parti. La seconda motivazione e? stata la mia passione per gli esseri del circo, ma quei circhi piccoli, non eclatanti, non amo i “soleil” circensi fatti di effetti speciali e artisti al limite della robotica per la bellezza scultorea e bravura millimetrica del corpo.

No, preferisco la rozzezza faticosa ma meravigliosa di quei circhi dove chi strappa i biglietti te lo ritrovi dopo vestito da pagliaccio e il trapezista sa anche fare giocolerie, esseri nomadi, zingarescamente affamati di vita, mi prende uno struggimento totale quando varco quei tendoni, a percepire la fatica quotidiana di un vivere precario ma impeccabile. Volevo fare un omaggio alle cadute, alle sospensioni, alle mancanze di appoggi.”

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