"Porticello. Una Comunità"
Domenica 26 settembre 2021, alle ore 17.30, si inaugura la sesta edizione del festival della fotografia del Mediterraneo Marenostrum a Mazara del Vallo.
Al suo interno si inaugurerà la personale di Anna Fici dal titolo "Porticello. Una Comunità" presso il Collegio dei Gesuiti. E' previsto inoltre il 9 ottobre alle 17 un incontro presso la sala La Bruna. Il Festival terminerà il 17 ottobre e le mostre saranno visitabili fino a quella data.
Così la curatrice della mostra la racconta: "La comunità è in sofferenza. Perché siamo stati separati da un eccesso di informazioni e di interpretazioni che hanno messo in crisi la capacità di accettazione che la comunità richiede. La comunità si basa sulla fede e sulla solidarietà. Non sto parlando di fede religiosa. No. Ma di quella fede che ci fa confidare negli altri, che ce li fa sentire uguali a noi, riconosciuti e rispettati nelle
differenze ma sostanzialmente uguali. Oggi crediamo di sapere, crediamo di poter dunque contestare tutto, compresa l’umanità del nostro vicino. Il COVID si è rivelato un virus sociale, prima che un problema sanitario, di virulenza estrema. Ci ha rivelato la vera natura della comunicazione mediata, la natura strumentale e perversa delle mediazioni in atto. Ci ha separati, esasperati e
incarogniti. Ha corroso la capacità di affidarsi al prossimo. Ha snaturato la prossimità stessa, facendone qualcosa di negativo.
Così ho pensato che fosse arrivato il momento di tirare fuori queste fotografie: una reminiscenza di comunità che si è depositata sul mio sensore tra il 2014 e il 2016 e oggi sulla carta. Porticello è ancora un paese paese. Uno di quei posti in cui tutti sono imparentati con tutti, girano pochi nomi e pochi cognomi e per individuare qualcuno, quando se ne parla, occorre aggiungere di
chi è figlio e magari di chi è nipote. E magari se è quello “che i nonni andarono in Spagna o all’America”.
In ottobre, abbandonata dai turisti estivi, si ritrova nella Festa: la Festa della Madonna del Lume che loro chiamano semplicemente a’ Festa, proprio per dire che non ce ne sono altre, non di pari importanza. A’ Festa, di cui qui si mostrano pochi, selezionati momenti, è il periodo - circa due settimane - in cui con scherzi, mangiate, giochi, bevute e preghiere la comunità di Porticello celebra se stessa. Non priva di modernità, di smartphone, di social e di differenze, trova ancora la voglia e la forza di essere comunità ripristinando anche i legami con coloro che sono andati all’estero e che molto spesso tornano per l’occasione.
Mi auguro che gli ultimi anni l’abbiano lasciata intatta, come la ricordo. Per me, scattare queste fotografie ed oggi esporle è stato un modo per tornare nell’infanzia del mondo, che non è andare indietro ma avanti. Non auspico nessuna restaurazione di soffocanti tradizioni che impedivano ai singoli di autodeterminarsi rimanendo solo membri di famiglie oppressive. Ma auspico che il pettegolezzo al bar non soccomba, sostituito dai social. Perché nella comunità reale, anche ciò che sembra dividere in realtà unisce".
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