A Calatafimi "Non sono Stato io"
Il filo sotto traccia della memoria che da privata si fa testimonianza di impegno etico e civile, tenace narrazione di pagine dolorose e spesso oscure del nostro paese. I familiari delle vittime della mafia sono il segno e la prova del riscatto morale e insieme denuncia vivente dell’indifferenza e della rassegnazione della società civile e delle Istituzioni chiamate a fare luce sulle connessioni politico-mafiose.
E’ questo lo sfondo dell’incontro promosso dall’Associazione socio-culturale “Simona Genco” dal provocatorio titolo: “Non sono Stato io” che si terrà sabato prossimo 19 novembre con inizio alle ore 09.00 presso la Biblioteca comunale a Calatafimi- Segesta. Sul tavolo dei relatori alcuni testimoni d’eccezione, familiari di vittime di mafia che non hanno ancora avuto giustizia come Vincenzo e Augusta Agostino, genitori di Nino Agostino, ucciso nel 1989 con la moglie Ida che era incinta; Gianluca Manca, fratello di Attilio, l’urologo ucciso perché probabilmente, a sua insaputa, aveva curato il boss Bernardo Provenzano e Roberta Gatani, coordinatrice del Movimento “Agende Rosse” e nipote del giudice Paolo Borsellino, ucciso nella strage di via D’Amelio, strage per la quale è in corso il quarto processo a Caltanissetta. Modera i lavori Simone Vassallo, vice-presidente dell’associazione “Simona Genco”.
I lavori saranno aperti dai saluti del sindaco di Calatafimi-Segesta, Vito Sciortino che ha dato il patrocinio alla manifestazione e dalla presidente dell’associazione “Simona Genco” Giuseppina Gassirà.
L’associazione “Simona Genco Onlus” si è costituita nel maggio scorso per promuovere iniziative nel campo sociale e culturale con particolare attenzione alle persone svantaggiate e alla promozione della cultura della legalità. Già attiva, in sinergia con altre realtà associative del territorio, è stata intitolata alla studentessa ericina Simona Genco. Il logo, opera di Gianvito Gassirà, è formato da un insieme di colori che rappresentano i talenti che i soci intendono mettere al servizio del territorio. I colori fanno da suolo e da terra per le radici di un albero, il bene comune. L’albero non solo vive della linfa che arriva dal suolo ma è slanciato nel Sole, che rappresenta i valori più alti e positivi che con la loro luce danno la vita e verso il cielo, dimensione alla quale i soci si sentono legati proprio nella memoria di Simona Genco.
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