"Etnosphere". L'arte contemporanea alle Cantine Florio di Marsala
Se amate l’arte e la cultura ecco un appuntamento da non perdere alle storiche Cantine di Marsala. Il programma culturale 2016 delle Cantine Florio si apre con l’arte unica e inconfondibile di Lia Calamia in una mostra di pittura dal suggestivo titolo, "Etnosphere". La mostra, organizzata in collaborazione con l'Associazione Culturale ADISA, rimarrà in allestimento in Sala Donna Franca fino al 13 febbraio e sarà inaugurata con un brindisi esclusivo firmato Duca di Salaparuta sabato 30 gennaio alle ore 11,00. La mostra inoltre sarà arricchita da una divagazione sul tema trattato dal Prof. Giuseppe Camporeale.
L’esigenza dell’arte contemporanea di catturare un linguaggio unico, ma insieme riconoscibile e significativo, capace di rappresentare contenuti nuovi, trova nelle Etnosphere di Lia Calamia un’autentica e suggestiva risposta. L’ispirazione che anima queste singolari creazioni nasce dal desiderio dell’artista di penetrare l’universo delle forme, dal fascino sempiterno, e dalla volontà di percorrere spazi e tempi multiformi, esplorando dimensioni narrative sempre nuove. Questa modalità di approccio alla fenomenologia dell’arte, che ricerca gli archetipi formali e simbolici con cui rappresentare l’eterna vicenda dell’essere, e che scruta in profondità il mondo reale, per verificare quale sia la condizione dell’umanità a cui rivolgere il proprio messaggio, giustifica appieno le scelte tematiche della pittrice, e in particolare, il frequente ricorso ai suggestivi miti dell’età favolosa. Personaggi come Ulisse, Penelope, Dedalo, Aracne, Icaro, Medea, etc., vengono evocati con viva intensità quali modelli esemplari, capaci di spiegare la dimensione ontologica dell’uomo. Le sorprendenti immagini ottenute con la sua personalissima tecnica sembrano formarsi naturalmente nello spazio neutro del fondo, su cui le forme, i grafismi e le textures degli elementi polimaterici applicati al supporto si fondono, con risultati di grande originalità, con i tratti e le campiture dei pigmenti propriamente pittorici che, dall’interazione con i primi, prendono insolito slancio e vigore. Tali peculiari combinazioni degli elementi strutturali, realizzate con raffinata sensibilità estetica, permettono alla pittrice esiti formali di singolare organicità, che ne rendono sempre riconoscibile lo stile, e che risultano particolarmente apprezzabili per la qualità “tattile” della superficie pittorica e per il tocco “artigianale” con cui sono previamente trattate le svariate inclusioni.
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