Processo Mori, parla Ciancimino jr
Una ‘trattativa’ tra lo Stato e Cosa Nostra il cui frutto sarebbe stato un accordo in base al quale il boss Provenzano godeva di una sostanziale immunità.
Una ‘trattativa’ tra lo Stato e Cosa Nostra il cui frutto sarebbe stato un accordo in base al quale il boss Provenzano godeva di una sostanziale immunità.
“Giuseppe Grigoli mi disse che voleva conoscere il presidente della Regione Totò Cuffaro. E l'incontro avvenne, tra la fine del 2006 e l'inizio del 2007, a Palermo, al palazzo della Regione.
Un fatturato di 135 miliardi di euro ed un utile di 70 miliardi. E' il business della 'mafia spa', che nel 2009 ha rafforzato la sua posizione di prima azienda italiana, in continua crescita con pesanti conseguenze per commercianti ed imprenditori che subiscono 1.300 reati al giorno, quasi uno al minuto.
“Non c’e’ dubbio – spiega Lombardo – che il disagio per i rifiuti accumulati lo abbiamo affrontato con i nervi saldi ma soprattutto anticipando centinaia di migliaia di euro alle Ato”. Il governatore siciliano sottolinea come per sollecitare il pagamento dei dipendenti delle Ato, le...
Parla il Consigliere Provinciale Giovanna Benigno, dopo l'incendio a danno della Fondazione San Vito che gestisce, in provincia di Trapani, vari beni confiscati alla mafia. "Non possiamo restare indifferenti davanti ad un vile atto che vorrebbe intimorire e fermare chi,...
Il Consiglio dei ministri ha approvato il piano straordinario contro le mafie.
I pm della Dda di Palermo Paolo Guido e Fernando Asaro hanno chiesto la condanna a 6 anni di carcere del faccendiere massone Rodolfo Grancini accusato di concorso in associazione mafiosa, corruzione in atti giudiziari e rivelazione di segreto d'ufficio.
Decine di migliaia di euro i danni causati da un incendio , che sembra essere di natura dolosa, ad un immobile confiscato dalla mafia nella contrada Tonnarella di Mazara del Vallo.
Oltre 550 milioni di beni sono stati sequestrati dalla Direnzione investigativa antimafia e dal Gico della Guardia di finanza di Palermo all'imprenditore agrigentino Rosario Cascio, 75 anni, considerato uno dei cassieri di Matteo Messina Denaro, l'ultimo super-boss mafioso siciliano ancora latitante.
Qualcosa si muove sul fronte della lotta al racket in provincia di Trapani. Ad Alcamo venerdì si è tenuta una riunione aperta del consiglio comunale, e si è piacevolmente scoperto che l’aula consiliare troppo piccola per contenere tutta la gente che ha partecipato.
Sono riconducibili all'imprenditore di Santa Margherita Belice (Agrigento) Rosario Cascio i beni per 550 milioni di euro sequestrati ieri dalla Direzione investigativa antimafia e dal Gico della Guardia di finanza di Palermo.
"La pressione estorsiva della criminalita' organizzata in quest'ultimo anno non e' diminuita, anzi".
“Sono trascorsi 27 anni dall’omicidio del giudice Ciaccio Montalto, ma il ricordo ancora oggi rimane vivo. La memoria deve rimanere indelebile e deve essere inculcata nei nostri giovani perché rappresenta uno strumento indispensabile nella lotta alla mafia.
“Gian Giacomo Ciaccio Montalto è stato uno dei primi magistrati a scoprire gli affari di Cosa nostra nel trapanese, quando ancora si conosceva poco sul fenomeno mafioso”.