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29/04/2025 15:12:00

Il padre che ha sparato al figlio. Cosa sappiamo

 Sarebbe intervenuto per disarmare il padre che aveva esploso dei colpi di arma da fuoco, con rivoltella 357 Magnum, per sedare una rissa scoppiata ad una festa di compleanno che si teneva nella loro villa di San Gregorio di Catania che affittavano saltuariamente per eventi.

Quando il figlio e alcuni suoi amici sono intervenuti per disarmarlo è nata una colluttazione durante la quale sono stati sparati altri due colpi. Uno è quello che ha colpito all'addome e ucciso Carlo La Verde, 23 anni. Il padre Natale, un imprenditore di 62 anni, è stato arrestato dai carabinieri per omicidio volontario. Nella sparatoria un colpo ha ferito al tallone un 31enne che è stato medicato e dimesso all'ospedale Cannizzaro.

Carlo era uno studente universitario iscritto alla facoltà di Economia e impresa dell'università di Catania con la passione per il padel, sport che praticava. All'interno della villa, gestita da Natale La Verde, era in corso una festa di compleanno, alla quale stavano partecipando numerosi giovani. Durante la serata sarebbe scoppiata una lite tra alcuni presenti e il gestore della sala eventi, nel tentativo di riportare la calma, avrebbe inizialmente cercato di placare gli animi, per poi estrarre una pistola ed esplodere alcuni colpi a scopo intimidatorio, con l'intento di interrompere la rissa.

Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118, che hanno immediatamente praticato tutte le manovre possibili per rianimarlo, il giovane è deceduto poco dopo.

L'ambulanza del 118, intervenuta a San Gregorio di Catania, è stata danneggiata da alcuni giovani. Appena arrivata, il personale è stato aggredito verbalmente, ma è stato poi fatto entrare nella villa dove è avvenuto il delitto, ma qualcuno ha danneggiato l'interno dell'ambulanza che dovrà essere riparata e sostituita.

"Con profondo rammarico - afferma il presidente della Seus 118, Riccardo Castro - apprendo dell'episodio accaduto questa notte: una nostra ambulanza, impegnata in un intervento di soccorso, è stata colpita. E' l'ennesimo atto di violenza che suscita forte preoccupazione e indignazione". Il direttivo di Coes Sicilia, che rappresenta gli autisti soccorritori, invita a "non ignorare più la crescente pericolosità che gli equipaggi del 118 affrontano quotidianamente durante le missioni di soccorso", perché "ogni aggressione subita è una ferita per tutti noi, impegnati ogni giorno a salvare vite umane"

(ANSA)



STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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