Gentile direttore, sono Antonio, un cittadino e tecnico che opera in questo territorio. A Marsala si vede spesso di tutto, spazi pubblici concessi a privati con installazioni e “recinti” di pessimo gusto nelle aree più belle della città, mi riferisco ai locali di via San Lorenzo, Porta Nuova ed alla giungla di via Garibaldi.
Spesso l’amministrazione comunale è la soprintendenza prima di concedere il suolo pubblico dovrebbero limitare, come facevano a Palermo o altre realtà, l’uso di recinzioni con piante o di altro genere, lasciare tavoli e sedie con i relativi ombreggiamenti e chiedere l’uso di arredi di qualità nelle aree più rappresentative della città. Sia chiaro che io in primis sono frequentatore di alcuni di questi locali, ma sono convinto che aprire questi spazi pur concedendoli all’uso dei privati, possa portare giovamento a tutti. Certi spazi per come sono chiusi arredati e blindati sembrano rubati alla collettività e deturpano piazze e luoghi storici e simbolici.
Ma ultimamente frequentando spesso la nuova pizzeria in fondo al ex “viale” Vittorio Veneto, ed apprezzando tantissimo la loro pizza, che mancava in una città come la nostra, mi domando come abbiano potuto autorizzare la realizzazione del deor esterno con una struttura così enorme e chiusa difronte allo scavo archeologico e fronte mare.. mi chiedo cosa passa nella testa del funzionario della sovrintendenza o tecnico comunale? Come immaginano di tutelare la bellezza consentendo tali mostri? Non sono per vietare l’uso privato di uno spazio pubblico, ben venga se si raddoppiano i posti a sedere di un locale e si rende viva una piazza o uno slargo, ma con soli tavoli e sedie magari in ferro battuto e soprattutto senza barriere o strutture mostruose e preponderanti rispetto al contesto, certamente non con tale impatto.
Da uomo di mondo, non mi stupirei che qualcuno di questi non avesse nemmeno le autorizzazioni o se le autorizzazioni concesse risultassero completamente diverse rispetto a quanto effettivamente realizzato.
Ma qui mi chiedo, nessuno nota queste storture? I consiglieri comunali che sono poi sempre gli stessi che si danno un minimo cambio da legislatura a legislatura, non girano il territorio? non le notano queste storture? Immagino che non vogliono crearsi nemici alcune realtà produttive e volti noti, ma ogni tanto battere un colpo per trovare un giusto compromesso che tuteli le attività e la città tutta.
Antonio