Un ritratto del boss Totò Riina pubblicato sui social, accolto da una pioggia di like e commenti entusiasti. A lanciare l'ennesima provocazione è stato Giuseppe Salvatore Riina, terzogenito del capo dei capi di Cosa nostra, che su Facebook e Instagram ha mostrato l’immagine del padre, suscitando una reazione a dir poco inquietante da parte dei suoi follower.
Come racconta il Fatto Quotidiano, sono arrivati in poche ore oltre 400 “mi piace” solo su Facebook e decine di commenti che non lasciano spazio a fraintendimenti. "Bellissimo grande uomo", scrive qualcuno, mentre un altro commenta: "Grande zio Totò". Non manca chi rende un vero e proprio omaggio alla memoria criminale di Riina: "Onore a un uomo che non ha mai chinato il capo davanti alla vera mafia, che è lo Stato".
Un quadro surreale, in cui la figura del boss sanguinario di Corleone – responsabile di decine di stragi e morti innocenti – viene celebrata come se fosse un’icona da ammirare. E non basta, c'è poi la proposta avanzata dallo stesso figlio di Riina: trasformare il ritratto in un oggetto da collezione. "Farò un sorteggio tra tutti i miei follower – scrive – sceglierete voi un ritratto tra quelli che ho ricevuto e il più votato sarà messo all’asta". E ancora: "Il dipinto prescelto sarà firmato da me e inviato all’aggiudicatario con un biglietto scritto di mio pugno che ne certificherà l’autenticità".
Tra i commenti, persino chi incita l’iniziativa: "Magari... andrebbe sold out in pochi minuti", scrive un utente, accendendo ancora di più lo sdegno.
Quella che si sta consumando sui social non è solo l'ennesima provocazione di un figlio devoto a una memoria criminale, ma anche lo specchio di un pezzo di società che sembra aver smarrito ogni senso della memoria storica, dimenticando le stragi, il sangue e la sofferenza che Riina ha lasciato dietro di sé. Davvero c'è ancora chi trova normale – o peggio, ammirevole – celebrare l'artefice delle pagine più buie della storia italiana?
