Sono ormai definitive le due condanne emesse il 21 novembre 2023 dal Tribunale di Marsala (e poi confermate, lo scorso 19 novembre, dalla Corte d’appello di Palermo) nel processo scaturito dall’operazione antidroga della polizia “Brothers”.
La quarta sezione penale della Cassazione ha, infatti, respinto il ricorso difensivo presentato per i marsalesi Gaetano Zizzo, di 50 anni, e Daniele Crimi, di 43, entrambi condannati, in primo grado, dal giudice monocratico Massimiliano Alagna, che al primo, per fatti di droga, ha inflitto due anni e mezzo di reclusione, nonché 5 mila euro di multa, mentre al secondo un anno per favoreggiamento personale (avendo visto forze dell’ordine tentare di mettere microspie nell’auto dello spacciatore, avrebbe detto a quest’ultimo di stare attento). Altri tre imputati, Massimiliano Enzo De Vita, Nicolò Titone e Damiano Francesco Romeo, erano stati assolti dal giudice monocratico.
L’inchiesta, avviata ai primi del 2017, il 10 aprile 2019 era sfociata in quattro arresti (due in carcere e due ai domiciliari) e in dieci denunce a piede libero. Ad essere rinchiusi in carcere furono i fratelli Alessio e Vincenzo Sparla. Con questa indagine, la polizia ritenne di avere fatto luce su una delle più agguerrite organizzazioni criminali locali dedite allo spaccio di cocaina a Marsala e Favignana. In particolare, è emerso che gli Sparla avevano preso in affitto un’abitazione in piazza Carmine, nel centro storico di Marsala, per adibirla a “centrale di spaccio”. Si è, poi, scoperto che erano “tra i principali approvvigionatori di cocaina sulla piazza di Marsala”. E pare che tra i loro clienti vi fossero diversi esponenti della cosiddetta “Marsala bene”.