Nessun cambio alla Pianificazione strategica dell’assessorato regionale alla Salute, si va in continuità. Salvatore Iacolino, in scadenza di mandato, resterà al suo posto, garantirà continuità nelle scelte e nel lavoro fatto finora. Questo significa che il posto di Direttore generale dell’ASP 6 di Palermo non andrà a Iacolino ma altro esponente. L’incarico scadrà il 7 maggio, Iacolino sta lavorando da molto tempo a vari dossier, che rischierebbero di arenarsi.
La scelta è motivata dall’urgenza di garantire continuità nell’attuazione degli interventi legati al Pnrr per la Sanità, evitando rallentamenti che potrebbero compromettere l’utilizzo dei fondi, non in ultimo c’è da perfezionare e approvare la rete ospedaliera regionale.
Al via dunque altri 2 anni di incarico, fino al 7 maggio 2027, Iacolino resta un dirigente esterno alla pubblica amministrazione, che non passa da un regolare atto di interpello, che già in passato però restò vuoto. L’interpello è un semplice avviso con cui la Regione chiede ai dirigenti aventi titolo di candidarsi a ricoprire il ruolo.
Nella delibera dell’assessore alla Salute, Faraoni, si legge: “Sussiste la necessità di proseguire nell’attuazione delle linee progettuali previste, senza che il rischio di rallentamenti dell’azione amministrativa possa compromettere il raggiungimento degli obiettivi assegnati, con conseguente perdita delle relative risorse finanziari”.
Per Renato Costa, responsabile Salute Cgil la conferma di Iacolino è positiva ma esorta i vertici regionali a “Chiudere le partite dell’Asp di Palermo e dell’Asp di Trapani, oltre ad avviare la contrattazione sindacale. Gli operatori negli ospedali danno sempre il massimo e meritano certezze”.
La posizione di Dafne Musolino(IV)
Per la senatrice renziana “la conferma di Salvatore Iacolino come dirigente generale del dipartimento di Pianificazione strategica della sanità siciliana ha dell’incredibile. Dopo i disastri delle Asp come quella di Trapani e i ritardi nell’attuazione del Pnrr, tenere il manager responsabile certifica l’intenzione del presidente Schifani di non voler riformare la sanità siciliana e di non volerne risolvere i problemi”.
La Musolino parla di proroga assurda “Se si guarda alle modalità e alle circostanze in cui è stata decisa: senza interpello e dopo un giro di rotazioni dei dirigenti regionali. La motivazione addotta nella delibera, cioè la necessità di garantire continuità nell’attuazione del Pnrr e l’efficienza, è ridicola. Di quale efficienza parla Schifani? Evidentemente – conclude Musolino - il presidente della regione intende garantire la continuità nei ritardi, visto che la spesa per gli interventi in sanità è ferma a poco più del 7%”.