Durante le vacanze pasquali 2025, la Sicilia ha registrato circa 1,8 milioni di presenze turistiche, collocandosi al quarto posto tra le regioni italiane più visitate. Lo rilevano i dati diffusi dal Centro Studi di Conflavoro. Le mete più frequentate sono state Palermo, Catania e Taormina, con una durata media dei soggiorni in crescita: da 3,6 a 4,2 notti rispetto all’anno precedente.
Il periodo è stato favorito dal calendario festivo, che ha unito Pasqua con i ponti del 25 aprile e del 1° maggio, contribuendo all’aumento del flusso turistico. Sul podio delle destinazioni più visitate figurano Lazio (3 milioni), Toscana (2,5 milioni) e Campania (2 milioni), mentre la Sicilia precede di poco la Puglia (1,5 milioni).
Secondo Giuseppe Pullara, vicepresidente nazionale di Conflavoro e segretario regionale per la Sicilia, il buon andamento delle presenze pasquali rappresenta “un segnale positivo per diversi comparti economici”, tra cui ristorazione, commercio, trasporti e cultura. Pullara sottolinea anche il ruolo del turismo come “elemento rilevante per il PIL regionale e per l’occupazione”.
L’aumento della domanda ha però coinciso con un rialzo dei prezzi. Le tariffe alberghiere sono cresciute del 6,9%, con una media compresa tra 80 e 130 euro a notte. I pacchetti vacanza hanno segnato un incremento dell’8,7%, attestandosi tra 600 e 800 euro a settimana. Il costo complessivo di una vacanza si aggira tra 1.130 e 1.300 euro a persona, comprensivo anche del trasporto aereo (90 euro a tratta per i voli nazionali, 177 euro per quelli internazionali).
Per il futuro, la Regione Sicilia punta sulla destagionalizzazione e su una maggiore promozione del proprio brand a livello internazionale, con l’obiettivo di rafforzare l’attrattività dell’isola durante tutto l’anno.