Sarà un 25 aprile più sobrio del solito quello che si appresta a vivere l’Italia. Il Consiglio dei ministri, riunitosi martedì, ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco, deceduto lunedì a 88 anni. Il periodo di lutto comprenderà dunque anche la giornata del 25 aprile, ottantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha invitato le istituzioni a mantenere un profilo basso per tutte le celebrazioni pubbliche previste nei prossimi giorni. “Tutte le cerimonie sono consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”, ha dichiarato Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, rispondendo a una domanda proprio sul 25 aprile.
Nel comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, si legge un invito generale alla sobrietà, senza riferimenti espliciti alla festa della Liberazione: «Per i giorni di lutto nazionale, invito a svolgere tutte le manifestazioni pubbliche in modo sobrio e consono alla circostanza».
Un 25 aprile sotto tono?
La scelta di “raffreddare” le celebrazioni del 25 aprile non è passata inosservata, soprattutto alla luce dell’atteggiamento ambivalente della destra italiana nei confronti di questa data. Negli anni, Meloni e diversi esponenti della sua coalizione sono stati più volte accusati di minimizzare il significato dell’antifascismo e di equiparare la dittatura fascista ad altri regimi totalitari, senza riconoscerne le specificità storiche.
Lo scorso anno, Meloni aveva scelto di condannare genericamente tutti i regimi autoritari, evitando di usare la parola "fascismo", scelta che aveva suscitato numerose polemiche. Critiche erano arrivate anche per il rifiuto sistematico, da parte della premier, di definirsi “antifascista”.
Le polemiche sul ruolo della destra
Le posizioni ambigue di alcuni leader del centrodestra sul tema della Liberazione alimentano da tempo il dibattito pubblico. Due anni fa, Ignazio La Russa, oggi presidente del Senato, era finito al centro delle critiche per aver dichiarato che la Costituzione italiana non contiene riferimenti espliciti all’antifascismo, affermazione smentita da molti storici e costituzionalisti.
Nonostante le polemiche, Meloni ha annunciato che sarà presente alle celebrazioni ufficiali all’Altare della Patria, come già avvenuto negli anni scorsi. La sua partecipazione, tuttavia, si svolgerà in un clima di lutto nazionale, che influenzerà inevitabilmente il tono e la visibilità delle celebrazioni di quest’anno.