Lotta a furti, droga, violenza nella movida e aggressioni di genere: negli ultimi tre mesi il Questore di Trapani, Giuseppe Felice Peritore, ha firmato decine di provvedimenti per allontanare dalla provincia soggetti ritenuti pericolosi per l’ordine pubblico.
Non si parla solo di criminalità organizzata, ma soprattutto di episodi quotidiani che rischiano di minare la convivenza civile: furti, spaccio, atti persecutori e risse nei locali e negli stadi. Tutti comportamenti che hanno portato all’emissione di ben 42 avvisi orali, 15 fogli di via obbligatori, 8 Daspo sportivi e 12 divieti di accesso ai locali pubblici (i cosiddetti Dacur o “Daspo Willy”, dal nome del giovane ucciso nel 2020 a Colleferro).
Tra i destinatari dei provvedimenti anche un uomo originario del Trentino, fermato nelle isole Egadi con circa 300 grammi di cocaina: per lui il divieto di tornare nella provincia di Trapani per i prossimi quattro anni.
Una parte significativa delle misure riguarda i comportamenti violenti esplosi durante la movida serale, in particolare a Trapani e Marsala, dove sono scoppiate risse e aggressioni anche in presenza di minori. Per questi casi è scattato il divieto di accesso alle aree urbane della vita notturna per un periodo di tre anni.
Anche lo sport non è stato risparmiato: otto tifosi violenti sono stati allontanati dagli stadi per episodi accaduti dentro e fuori dagli impianti sportivi. Interessante il ricorso ai "Daspo fuori contesto", ovvero provvedimenti presi per episodi non legati al calcio, ma estesi anche alle manifestazioni sportive.
Sul fronte della violenza di genere, sono stati nove gli ammonimenti firmati dal Questore nei confronti di uomini accusati di stalking e minacce, spesso reiterate e aggravate dalla presenza di bambini.
Infine, sul piano patrimoniale, sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di oltre 250mila euro, tra immobili e veicoli, e disposta una confisca definitiva per quasi 300mila euro.
Complessivamente, sono state avanzate 11 proposte di sorveglianza speciale, con il Tribunale che ne ha già accolte 9, alcune delle quali con l'obbligo per i soggetti di restare nel comune di residenza.
"La sicurezza urbana è una priorità assoluta – fanno sapere dalla Polizia di Stato – e questo lavoro capillare e silenzioso rappresenta uno strumento concreto per prevenire e fermare sul nascere fenomeni pericolosi per la collettività."