Cresce la rabbia e si alza la voce dei viticoltori siciliani, ancora una volta costretti a lottare per essere ascoltati. Martedì 22 aprile, alle ore 18.00, il Centro Polivalente di Petrosino ospiterà una manifestazione pubblica organizzata dall’Associazione "I Guardiani del Territorio", dal titolo "Siccità e ingiustizia" in risposta alla decisione della Regione Siciliana di escludere il comparto vitivinicolo dal bando della Misura 23 – “Calamità naturali verificatisi nell’anno 2024”.
Un’assenza che pesa come un macigno su un settore già provato da un’annata durissima, segnata da una delle siccità più gravi degli ultimi decenni. Mentre il bando regionale stanzia fondi per agrumi (18 milioni di euro), olivicoltura (11 milioni) e frutta secca come mandorli e pistacchi (6 milioni), alla viticoltura non viene riconosciuto neanche un euro.
Una scelta definita “grave, miope e discriminatoria” dagli organizzatori, che denunciano l’ennesima ingiustizia subita da una delle filiere più rappresentative e identitarie dell’economia agricola siciliana. I Guardiani del Territorio chiedono a gran voce: la revisione immediata del bando e l’inserimento della viticoltura tra i settori beneficiari; Lo stanziamento di una dotazione economica adeguata e dedicata; il riconoscimento della viticoltura come risorsa strategica per la Sicilia, sia dal punto di vista economico che culturale.
Alla manifestazione sono stati invitati i sindaci della provincia, gli onorevoli del territorio, i rappresentanti delle cantine sociali, le sigle sindacali, i tecnici agrari e, naturalmente, i viticoltori stessi.
“Non resteremo in silenzio” – scrive il direttivo dei Guardiani – “La dignità dei nostri territori e dei nostri agricoltori va difesa. Se non ci sarà un intervento immediato da parte della Regione, siamo pronti a presentare una denuncia formale per comportamento discriminatorio e lesivo dei diritti dei viticoltori siciliani”.
La manifestazione del 22 aprile si preannuncia come un importante momento di confronto pubblico, ma anche come un grido collettivo di resistenza. L’invito è esteso a tutta la cittadinanza: «È il momento di unirsi, di fare sentire la nostra voce. La Sicilia del vino non può e non deve essere lasciata sola».