Un uovo di Pasqua con sorpresa quest’anno per i consiglieri comunali di Marsala, che hanno percepito dal gennaio del 2024 un gettone di presenza pari a 80 euro lorde per seduta consiliare e commissione. Uno stipendio pieno, ogni singolo consigliere comunale ha percepito mensilmente la liquidazione di 1.863,00.
E come sono solerti a partecipare a tutte le commissioni e pure a sostituirsi tra di loro, pur di non perdere quel gettone pesante. Su di loro oggi grava un debito nei confronti del Comune, singolarmente dovranno restituire oltre i 5mila euro. Sono debitori nei confronti dell’erario comunale, la legge però dice chiaro che sussiste l’ “Incompatibilità del consigliere comunale per l’esistenza di un debito liquido ed esigibile verso il Comune”.
Rideterminazione del gettone
Facciamo un passo indietro: la questione del gettone pesante era stata sollevata da Tp24, immediatamente i consiglieri si sono attivati non per capire la norma, che è astrusa, ma a scrivere al segretario generale del Comune, Andrea Giacalone. Hanno cercato di spostare l’asse della responsabilità e della colpa sul segretario, che non avrebbe, secondo loro, saputo interpretare la norma, dunque li avrebbe indotti in errore. Dicendola in maniera spicciola: hanno bisogno di una costante guida, eppure in mezzo ai consiglieri ci sono non pochi avvocati, che di norme dovrebbero intendersene.
Il gettone così è stato rideterminato in seduta pubblica, nel mese di aprile 2025, eguagliando il gettone di Marsala con quello di Trapani e di Mazara. Ogni consigliere comunale avrà riconosciuto un gettone di presenza in 54,33 euro, per la partecipazione alle commissioni consiliari e alle sedute nella Sala delle Lapidi, anche più di una al giorno.
Liquidazione
Nonostante il debito, nonostante il gettone in più che non andava percepito, i consiglieri comunali hanno chiesto e ottenuto la liquidazione della spettanza. Lo hanno avuto liquidato proprio durante la settimana Santa. Altrimenti che via Crucis sarebbe stata?
E anche qui sorgono dubbi sulla legittimità dell’atto. C’è di più: non si sa ancora come dovranno restituire i 5mila euro. Ad oggi Piero Cavasino ha restituito circa 1500 euro. Gli altri devono capire come dovranno fare. Ma c’è un modo facile: non percepire la liquidazione della indennità fino al raggiungimento della somma da restituire ai cittadini. Perché quelli sono soldi pubblici, tutte le commissioni e i consigli comunali, fruttuosi o infruttuosi, vengono pagati con i soldi dei cittadini, ed ecco perché dovrebbero vigilare in maniera certosina.
L’atto di indirizzo
Nell’ultima seduta di consiglio comunale è stato presentato un atto di indirizzo, su propulsione di Flavio Coppola, che prevede che le somme restituite siano messe a disposizione dei malati oncologici quale “Contributo per i soggetti in grave stato di salute sottoposti a cure radioterapiche e chemioterapiche.”
Anche qui c’è un pilastro che però non si regge in piedi. L'ASP di Trapani offre già diversi tipi di rimborsi spese per i malati oncologici, che si avvalgono del mezzo proprio.
La domanda
I dubbi ci sono tutti e le domande anche: può il Comune recepire un atto di indirizzo che vincola le somme, indebitamente percepite, per indirizzarle su una causa, seppure nobile, quando potrebbe utilizzarli per altre emergenze in città? I consiglieri, tutti e 24, fanno, disfano, rifanno. E’ l’atteggiamento di una casta che si rinnova ogni 5 anni. Ed è sempre peggio.