Un incendio sviluppatosi in via Nicolò Fabrizi, in zona Porticella, ha impegnato a lungo, ieri pomeriggio, i vigili del fuoco di Marsala. Per cause in corso di accertamento, le fiamme si sono sviluppate all’interno di un immobile senza tetto chiuso da una saracinesca, a quanto pare da parecchio tempo, dove c’era una sorta di discarica abusiva.
C’erano soprattutto, non si sa perché, decine di grossi copertoni. E questi, naturalmente, hanno alimentato le fiamme. “I pompieri – dice un abitante della zona – hanno impiegato due autobotti di acqua per spegnere l’incendio”.
Nel frattempo, si è scoperto chi è (o meglio, era) il proprietario dell’immobile. E cioè il defunto Antonino Titone, soprannominato “u’ baruni”, che abitava nella stessa via, ma sull’altro lato, quello più vicino a via Cicerone, dove fu ucciso a colpi di spranga in testa il 26 settembre 2022. Aveva 60 anni e un passato da tossicodipendente e spacciatore, con diversi arresti e condanne. Per il suo omicidio, lo scorso 16 dicembre, la Corte d’assise di Trapani ha condannato all’ergastolo un altro pregiudicato marsalese, Giovanni Parrinello. La compagna di Parrinello, Lara Scandaliato, è stata, invece, condannata a 17 anni e mezzo. A poche ore dall’omicidio, i carabinieri identificarono, arrestandolo, Giovanni Parrinello quale possibile autore del delitto, sulla base di una breve descrizione fatta loro dalla polizia, che aveva chiesto la collaborazione dei colleghi dell’Arma. I carabinieri si recarono subito nell’abitazione del Parrinello, nel quartiere Sappusi. E qui lo trovarono insieme alla compagna, Lara Scandaliato. Entrambi furono portati in caserma e interrogati. E fu la donna che fece trovare i sacchetti con i vestiti che i due indossavano quando fu commesso l’omicidio. A fornire alla polizia una sorta di identikit sull’uomo che fu visto uscire dall’abitazione del Titone, e allontanarsi a piedi insieme a una donna, furono alcuni residenti della zona. Nel processo, si è costituita parte civile la sorella della vittima. Ad assisterla è stato l’avvocato Vito Daniele Cimiotta. Probabilmente, la donna, erede del fratello, per l’incendio di ieri pomeriggio presenterà denuncia contro ignoti.