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18/04/2025 06:00:00

 Sit-in a Trapani: CGIL, CISL e UIL in piazza per una Sanità migliore

Si è svolto ieri, davanti alla sede dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Trapani, un sit-in organizzato da CGIL, CISL e UIL Trapani, con l’obiettivo di accendere i riflettori sulle gravi criticità che affliggono il sistema sanitario del territorio. A partecipare, i tre segretari generali delle sigle confederali: Liria Canzoneri (CGIL), Federica Badami (CISL) e Tommaso Macaddino (UIL), che hanno portato con forza le rivendicazioni di una comunità sanitaria e cittadina da tempo in difficoltà. Il sit-in non è stato solo un momento di protesta, ma anche una fase costruttiva di confronto, culminata in due incontri istituzionali di rilievo: il primo con la direzione dell’ASP, il secondo con la Prefetta di Trapani, Daniela Lupo, alla quale è stato consegnato un documento programmatico con proposte dettagliate e priorità di intervento.

Incontro con la direzione dell’ASP: nasce il tavolo permanente di confronto
Durante la mattinata, i rappresentanti sindacali sono stati ricevuti dal sostituto direttore generale dell’ASP di Trapani, Danilo Palazzolo, e dal direttore sanitario aziendale, Danilo Greco. L’incontro ha permesso un confronto aperto, che – pur non toccando il caso dei ritardi nella refertazione degli esami istologici, considerato superato dalla direzione – ha comunque evidenziato la necessità di interventi strutturali e di sistema.

I dirigenti sindacali hanno illustrato un quadro preoccupante: liste d’attesa interminabili, mancanza cronica di personale medico, e soprattutto una difficoltà di accesso ai servizi per le fasce più deboli della popolazione, come anziani e disabili, spesso lasciati soli in un labirinto burocratico. Palazzolo ha riconosciuto le criticità e ha sottolineato gli sforzi in corso per reclutare personale e ridurre i tempi di attesa, concordando con i sindacati l’istituzione di un tavolo permanente di confronto, uno spazio formale e continuativo dove affrontare i problemi in modo collaborativo.

Intervista a Laura Montante, portavoce del Comitato per la Radioterapia a Trapani, che durante il sit-in ha lanciato un accorato appello alle istituzioni: "Non possiamo più aspettare, la radioterapia è un diritto, non un privilegio."

La denuncia di Macaddino: “Si muore anche per un elettrocardiogramma”

Tommaso Macaddino, segretario della UIL Trapani,  ha ripercorso la storia recente del dialogo tra sindacati e ASP, evidenziando come le promesse di collaborazione non si siano tradotte in azioni concrete. "Nel 2021 è stato costituito il tavolo della salute con l'Asp di Trapani, e siamo quel tavolo è stato consultato appena due volte" ha dichiarato, sottolineando la scarsa considerazione avuta dalle istanze sindacali.
La decisione di scendere in piazza, ha spiegato Macaddino, è stata una conseguenza inevitabile di questa situazione di stallo e delle gravi problematiche emerse: "Dopo innumerevoli richieste di incontri andati a vuoto, e dopo i 3000 esami istologici non refertati nel tempo, abbiamo deciso di fare questo sit in". Il segretario Uil ha poi rivelato l'azione intrapresa a livello istituzionale per cercare soluzioni: "Siamo stati ricevuti dal signor Prefetto per istituire un tavolo di crisi sulla sanità trapanese".
Macaddino ha allargato poi lo sguardo alle conseguenze concrete dei disservizi, toccando temi delicati: "Oltre a fare chiarezza sugli esami istologici, bisogna ricordare che si muore anche per un elettrocardiogramma non fatto per tempo. A Trapani, anche in questo caso, le liste d'attesa sono catastrofiche". Il sit- in per il segretario, è una occasione mancata dalle istituzioni regionali, che a suo parere avrebbero dovuto presenziare per sostenere tutto il personale sanitario. "Partecipiamo al sit-in – sottolinea Macaddino - soprattutto per tutelare i 4300 operatori e impiegati dell'Asp, definiti eroi quando c'era il covid, ma finita l’emergenza abbandonati a se stessi senza avere nessun sostegno da parte della amministrazione regionale. Questa mattina ci saremmo aspettati anche la presenza del Presidente della regione, dell’assessore alla sanità, quanto meno per chiedere scusa de visu alle 350 persone che rischiano di morire".

  

Ecco le principali rivendicazioni dei tre segretari sindacali

Incremento delle risorse finanziarie: chiediamo un aumento specifico degli stanziamenti destinati alla sanità nel territorio provinciale. Questo significa non solo risorse aggiuntive, ma anche la garanzia che queste siano distribuite in maniera equa e finalizzate a rinnovare infrastrutture, attrezzature e strutture ospedaliere locali, a incrementare i posti letto disponibili. Tante proposte recenti prevedono un incremento dei fondi per la sanità, come illustrato nel Piano strutturale di bilancio che mira a mantenere la spesa sanitaria in crescita rispetto ad altre aree economiche. È il momento di passare all’azione.

- Valorizzazione del personale sanitario: La sostenibilità del sistema dipende fortemente dalla qualità e dalla disponibilità del personale sanitario. Si dovrebbe pensare a programmi mirati e a incentivi per l’assunzione di nuovo personale, nonché a misure per trattenere e valorizzare chi già lavora nella realtà provinciale. L’esperienza della pandemia avrebbe dovuto chiarire quanto sia essenziale avere un numero adeguato di operatori formati e motivati per rispondere alle esigenze in tempi rapidi.

- Rafforzamento delle reti territoriali e delle strutture di prossimità: Si deve puntare sulla creazione e il potenziamento di centri di assistenza territoriale, che garantiscano una continuità assistenziale sul territorio. Questo approccio consente di abbassare il carico sugli ospedali centrali, migliorando l’accessibilità e la rapidità delle cure. Riforme simili servono a integrare e rafforzare le reti di medicina generale e di emergenza, rendendo il sistema più resiliente ed efficiente.

- Digitalizzazione e innovazione tecnologica: un altro punto chiave riguarda la modernizzazione dei sistemi sanitari locali attraverso la digitalizzazione. Servono investimenti specifici per aggiornare i dipartimenti di emergenza e di accettazione, implementare il Fascicolo Sanitario Elettronico e promuovere soluzioni di telemedicina che possono trasformare radicalmente il modo in cui i servizi vengono erogati. Tali interventi permetterebbero di monitorare in tempo reale la gestione delle cure e di collegare in modo efficiente le diverse strutture territoriali.

- Riforma dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA):è importante adeguare i LEA alle esigenze specifiche dei territori. Richiedere una revisione dei livelli essenziali di assistenza significa garantire che ogni provincia disponga di standard minimi omogenei, capaci di rispondere in maniera mirata alle necessità locali. Questo permetterebbe di ridurre le disparità territoriali nel servizio sanitario, assicurando un diritto costituzionale alla salute per tutti i cittadini.

- Coinvolgimento attivo degli stakeholder locali: è importante, infine, che le decisioni e le politiche sanitarie siano formulate in collaborazione con chi il territorio lo vive e quindi lo conosce bene. Un approccio partecipativo favorirebbe l’identificazione delle criticità specifiche del territorio e la definizione di soluzioni su misura, rafforzando il legame tra istituzioni e comunità e garantendo una maggiore efficacia degli interventi. Con la consegna ufficiale del documento rivendicativo alla Prefetto di Trapani, Daniela Lupo, è stato chiesto di farsi portavoce delle istanze sindacali presso il governo regionale e nazionale.

Nel documento si ribadisce che la provincia di Trapani merita una sanità all’altezza dei diritti costituzionali dei cittadini: accessibile, efficiente, umana. Le sigle chiedono azioni immediate su sei direttrici fondamentali: risorse, personale, reti territoriali, digitalizzazione, LEA e partecipazione locale. “Difendere il diritto alla salute – scrivono Canzoneri, Badami e Macaddino – significa tutelare la vita, la dignità e il lavoro di chi ogni giorno opera nella sanità pubblica. Rivendicare più fondi, più assunzioni e più innovazione non è solo una battaglia sindacale. È una battaglia di civiltà”.

 

 



STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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