Il 14 aprile scorso, il Teatro Ariston ha ospitato la cerimonia di restituzione del “Treno della Memoria” 2025, un momento profondamente simbolico e partecipato che ha visto coinvolti circa 600 studenti provenienti da tutte le scuole superiori del territorio. Una platea giovane e attenta, che ha accolto il testimone del ricordo attraverso letture, riflessioni e testimonianze, facendosi portavoce di una memoria che non può e non deve essere dimenticata.
Il progetto, attivo a Trapani dal 2019, ha condotto anche quest’anno una cinquantina di ragazzi in un viaggio educativo a Berlino e Cracovia, cuore della memoria storica europea. Un’edizione, quella del 2025, che ha segnato una svolta importante: per la prima volta, infatti, cinque educatori trapanesi hanno partecipato come volontari dell’associazione “Terra del Fuoco Trentino”, affiancando non solo il gruppo locale, ma anche quelli di Feltre, Imola e Trento. Un segnale chiaro di crescita e radicamento territoriale del progetto, che continua a espandersi nonostante le difficoltà.
Se da un lato, infatti, si è registrata una riduzione nel numero di borse di studio sostenute dalle Amministrazioni, dall’altro è aumentata la domanda da parte delle scuole, a conferma di un bisogno sentito e condiviso di educazione alla memoria e ai valori democratici. Fondamentale è stato, anche quest’anno, il contributo del Comune di Erice, di Paceco e di Misiliscemi, oltre al sostegno di privati cittadini come Enzo Scontrino, Sabrina Giudici, Luigi Mazzamuto, Mariapia Zichichi, Francesco Gambicchia e dell’Associazione “Simona Genco”, a cui è stata dedicata questa edizione.
Durante l’evento di restituzione, gli studenti hanno condiviso le loro esperienze, i pensieri maturati durante il viaggio, ma soprattutto il loro impegno: diventare testimoni dei testimoni, assumendosi la responsabilità di tramandare le storie di chi ha vissuto l’orrore della deportazione e dei campi di sterminio, per costruire una storia diversa, una Europa fondata sui Diritti.
Un passaggio chiave, questo, che segna il vero inizio del percorso educativo: la restituzione non rappresenta la conclusione del viaggio, ma il momento in cui ciò che è stato visto e sentito si trasforma in azione concreta e consapevolezza civile. Un impegno che si traduce in una chiara presa di posizione: essere, oggi, antifascisti e contro l’indifferenza.
“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni” – questa frase ha fatto da filo conduttore alla cerimonia, rilanciando la sfida che il Treno della Memoria lancia ogni anno a centinaia di giovani: scegliere da che parte stare.
E l’anno prossimo, il progetto si allargherà ancora: è previsto l’avvio di un nuovo percorso rivolto anche agli studenti delle terze medie, per seminare ancora più in profondità i valori della memoria, della partecipazione e della cittadinanza attiva. Perché, come dimostrano i ragazzi del “Treno”, il futuro si costruisce conoscendo e affrontando il passato. Insieme.