La sanità trapanese, sotto l’occhio del ciclone di uno scandalo, non viene lasciata in pace dalla politica, che sì dovrebbe tenere alta l’attenzione sulle cause di responsabilità spingendo anche su proposte, ma di fatto lo ha tramutato in strumento di lotta e propaganda.
Passano da un consiglio comunale all’altro, da una conferenza stampa davanti all’ASP ad un sit-in, solo per ribadire il loro pensiero, dimenticando che quelle 356 persone sono malati oncologici che stanno lottando contro il male.
Il grave danno viene pure fatto da questi politici che urlano che la sanità non deve essere politicizzata ma la stanno di fatto politicizzando dal 26 febbraio.
Eppure, parliamo di personaggi politici che hanno a disposizione sedi opportune dove far valere le loro richieste e avanzare proposte per risolvere criticità. E così per oggi è annunciato il sit-in delle sigle sindacali, a partire dalle ore 9.30, proprio in via Mazzini 1. L’ASP già martedì aveva comunicato che si rendeva disponibile ad incontrare i sindacati, per affrontare presso gli uffici la questione.
La reazione dell’ASP
Nella giornata di ieri l’Azienda Sanitaria, che incassa critiche da oltre un mese e mezzo, ha deciso di rompere il silenzio e di richiamare tutti ad un atteggiamento serio e di rispetto verso l’ASP e pure verso i malati. Danilo Palazzolo, che dallo scorso 31 marzo è sostituto del Direttore generale dell’ASP Trapani, non ha perso tempo e ha difeso l’Azienda: “La comunità aziendale che io rappresento, l'insieme delle oltre 4.300 lavoratrici e lavoratori dei diversi ruoli e qualifiche, non può essere oggetto, come stiamo riscontrando in questi giorni, di continuo ed immotivato attacco ed assedio da parte di qualsiasi soggetto esterno, portatore di interessi non coincidenti con le finalità assistenziali dell'azienda, per mere finalità di propaganda”.
Sì alle critiche alle “Osservazioni, sollecitazioni e le segnalazioni in ordine a ogni attività aziendale diretta alle persone assistite, se tutto ciò aiuta a crescere e a correggere discrasie ed errori. Ma il diritto di critica deve essere esercitato in maniera costruttiva e partecipativa ai procedimenti erogativi e non tradursi in mero attacco strumentale, e pertanto non risolutivo delle evidenze rilevate. L'ASP di Trapani è una comunità forte e organizzata di uomini e donne, costituita per legge, dalla quale nessuno può prescindere in questo territorio, dedita esclusivamente alla cura della malattia, della sofferenza, del dolore e alla prevenzione delle stesse condizioni. Allo stesso modo questa comunità aziendale non può essa stessa prescindere e fare a meno della relazione necessaria con le persone assistite, soggetti esclusivi della propria attività”.
Palazzolo fa riferimento proprio al clima alimentato di sfiducia completa: “Questa relazione, quindi, questo rapporto fiduciario di cura, di assistenza e del prendere attivamente e con umanità in carico, non può essere provocatoriamente scalfito o incrinato da alcuno, soprattutto se per interessi particolari. I procedimenti sanitari ed assistenziali in Italia sono disciplinati da norme, regole e tempi, il cui rispetto non significa bieca obbedienza a inutili cavilli burocratici, ma piuttosto costituisce imprescindibile garanzia per tutti di parità di accesso alle cure, rispetto della concorrenza tra gli operatori, sostenibilità economica e di bilancio”.
Infine ha parlato dei ritardi istologici: “Dopo la triste vicenda dei ritardi nella refertazione istologica deve essere piuttosto favorito ed agevolato il recupero della fiducia tra assistito e operatore sanitario e per questo recupero, tutti insieme, dobbiamo lavorare ed impegnarci. Noi stiamo facendo la nostra parte – ha concluso Palazzolo - sia per accertare le eventuali responsabilità pregresse, sia per migliorare la trasparenza e la comunicazione per gli utenti in attesa di diagnosi e per una migliore gestione dei processi diagnostici”.
Il commento di Oddo
Il segretario regionale del PSI, Nino Oddo, non ha gradito la presa di posizione dell’ASP, ci ha letto un certo fastidio: “Io la penso diversamente, credo che la vicenda, senza precedenti e di dimensioni mai viste in Sicilia, dei ritardi nell’esame delle biopsie, ha scosso le coscienze, purtroppo spesso dormienti, dei cittadini e anche della politica rispetto ad uno degli ambiti fondamentali per misurare la qualità della vita dalle nostre parti. E ritengo positivo che questa attenzione permanga oltre la conclusione di questo scandalo, proprio perchè la rimozione del Dg Croce non era
l’obbiettivo e non esaurisce la "vertenza sanita'" a Trapani. Per quanto mi riguarda l attenzione proseguirà, non solo per evidenziare ulteriori punti deboli della macchina sanitaria ma anche per formulare proposte, frutto della conoscenza del territorio e dell’esperienza politica maturata nel settore”.