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14/04/2025 08:50:00

Trapani, blitz della Polizia al cimitero: misure cautelari per casi di corruzione. I nomi

17,00 - Sono 23 le persone indagate nell'inchiesta sulla corruzione al cimitero di Trapani. L'indagine condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Trapani e coordinata dalla Procura ha portato all'arresto di due persone, si tratta dell'ex necroforo e di un suo collaboratore del cimitero trapanese. Coinvolti anche i titolari di tre agenzie di pompe funebri trapanesi.  

Ecco i nomi di tutti gli indagati. Ovviamente siamo in fase di indagini preliminari e per tutti gli indagati vale la presunzione di non colpevolezza.

• PIZURRO Mario, nato a Castelvetrano il 02.05.1972.
• GRIMAUDO Emanuele Renato, nato a Trapani il 28.10.1975.
• PERNICIAR0 Caterina, nata a Erice il 14.10.1972.
• PERNICIAR0 Vincenzo, nato a Erice il 21.01.1968.
• DI MARCO Vincenzo Giuseppe, nato a Palermo il 29.08.1969.
• CATANIA Salvatore, nato a Trapani il 02.01.1946.
• FAZIO Gaetano, nato a Trapani il 29.09.1955.
• D'AMICO Anna Maria, nata a Trapani il 18.04.1951.
• BONFIGLIO Antonino, nato a Trapani il 14.03.1949.
• GENNA Daniele, nato a Erice il 01.08.1971.
• SAVONA Maurilio, nato a Trapani il 13.09.1958.
• SCARCELLA Santino, nato a Charleroi (Belgio) il 08.07.1969.
• MODICA Angelina, nata a Trapani il 03.02.1948.
• PANFALONE Patrizio Paolo, nato a Trapani il 11.03.1965.
• MEDURI Paolo, nato a Reggio Calabria l'11.07.1964.
• BRUCATO Roberto, nato a Trapani il 14.04.1960.
• DOLCE Vito, nato a Trapani il 15.01.1960.
• POLISANO Vito, nato a Trapani il 30.06.1967.
• COLLETTA Giampiero, nato a Trapani il 17.12.1966.
• COLLETTA Giuseppe, nato a Erice il 24.04,1970.
• DI GIOVANNI Massinno, nato a Erice il 18.03.1980.
• DI GIOVANNI Fabrizio, nato a Erice il 30.01.1983.
• LA RUSSA Giuseppe, nato a Trapani il 23.09.1945.

14,20 - E' Mario Pizzurro, ex necroforo del Comune di Trapani e ora trasferito al servizio accalappiacani, l’uomo finito oggi agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trapani sulla gestione illecita dei servizi cimiteriali. Insieme a lui, agli arresti domiciliari anche Emanuele Renato Grimaudo, operaio fidato e collaboratore nelle attività illecite.

Il Gip ha inoltre disposto la sospensione per dodici mesi dall’esercizio dell’attività imprenditoriale per tre agenzie di onoranze funebri trapanesi: quelle di Vito Dolce, ex esponente di Forza Italia e già presidente della Sau (l’ex municipalizzata dei trasporti urbani di Trapani), Vito Polisano e Giuseppe CollettaPaolo Meduri, medico legale dell’ASP di Trapani, è indagato con l’accusa di aver redatto false attestazioni sulle condizioni delle salme.

Secondo l’accusa, Pizzurro avrebbe gestito in modo privatistico l’intero apparato cimiteriale, garantendo sepolture accelerate e senza passaggi burocratici in cambio di denaro, ostacolando le ditte regolarmente incaricate tramite appalti pubblici e favorendo agenzie e soggetti compiacenti.

Un sistema consolidato e tentacolare

L’inchiesta, avviata nel 2023 e condotta dalla Squadra Mobile della Polizia, guidata dalla dirigente Silvia Cascino, ha documentato un sistema clientelare consolidato, con almeno 25 episodi illeciti, di cui 10 casi di corruzione. Il “listino” per accelerare una tumulazione andava dai 50 ai 300 euro, a seconda della disponibilità economica dei familiari. In meno di un anno, Pizzurro avrebbe incassato circa 8.000 euro in contanti, ma gli inquirenti ritengono che il giro fosse attivo da molto più tempo.

Tra i servizi “extra” offerti figuravano anche lavori di muratura nelle cappelle private, svolti in orario di chiusura del cimitero e senza il pagamento delle imposte comunali, provocando un danno economico al Comune ancora da quantificare. In alcuni casi, le salme venivano estumulate senza avvisare i familiari e i loculi “liberati” venivano riassegnati con pagamenti in nero.

A completare il quadro, anche episodi di sciacallaggio: fiori prelevati appena deposti sulle tombe e monili sottratti ai defunti, poi rivenduti o trattenuti per lucro personale. Le telecamere hanno ripreso varchi aperti nottetempo per far entrare furgoni che portavano via ghirlande e corone fresche.

Il medico e i complici

Il medico legale Paolo Meduri è sospettato di aver falsamente attestato la completa decomposizione delle salme, in modo da facilitare le estumulazioni richieste da Pizzurro. In alcune occasioni, avrebbe addirittura delegato al necroforo l’esecuzione di verifiche che spettavano per legge esclusivamente al medico.

Il coinvolgimento di tre agenzie funebri sottolinea l’ampiezza della rete corruttiva: non solo pubblici ufficiali infedeli, ma anche operatori del settore pronti a pagare “caffè” in contanti pur di ottenere un canale preferenziale per i propri clienti.

Le parole chiave: abuso, violazione, dolore

L’indagine svela una gestione del dolore come occasione di guadagno illecito, un mercimonio del lutto, in un luogo – il cimitero – che dovrebbe essere sacro e intoccabile. La denuncia è partita dal dirigente comunale responsabile dei servizi cimiteriali, ma è stata poi rafforzata da numerose segnalazioni di cittadini, che non trovando più le tombe dei propri cari, hanno scoperto estumulazioni compiute senza avviso.

Un sistema che, per la Procura, non era frutto di improvvisazione, ma il risultato di un controllo opaco e strutturato su quello che dovrebbe essere un servizio pubblico al centro del rispetto e della dignità.

14,00 - "Nessuno si è girato dall'altra parte. Il Comune e i trapanesi sono parte lesa". Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, con una nota interviene sull'inchiesta sulla corruzione al cimitero di Trapani che questa mattina ha portato all'arresto dell'ex necroforo e di un suo collaboratore. Nell'indagine sono coinvolte 18 persone e tre agenzie di pompe funebri.

"L’Amministrazione di Trapani, nelle sue articolazioni politiche e gestionali di vertice, reiteratamente e nel tempo, ha denunciato e segnalato alle competenti Autorità Giudiziarie, anomalie e disfunzioni.

Nessuno si è girato dall’ altra parte, ed e’ stato assicurato il massimo supporto al fine di individuare eventuali responsabilità; e nel contempo, sono state adottate scelte gestionali e organizzative atte a contenere le deleterie azioni degli ipotizzati fenomeni criminosi sin dalla prima oggettiva percezione di tanto. Gli sviluppi dell’ inchiesta, non appena resi pubblici, riteniamo che meglio documenteranno - rispetto a qualche iniziale fuorviante articolo giornalistico - il quadro complessivo degli accadimenti, responsabilità e connivenze" si legge nella nota del sindaco Giacomo Tranchida.

"Di certo, nessuno sconto e nessuno strabismo da parte di questa AC: chi sbaglia paga e senza sconti per alcuno. Finalmente il cimitero di Trapani – al netto di criticità storiche ed in alcuni casi infrastrutturali, sulle quali stiamo lavorando - assicura una migliore e piu’ trasparente gestione, tanto e nel rispetto ed in memoria dei defunti e dei loro familiari, quanto ad onore e merito degli onesti e corretti dipendenti comunali e/o di aziende private e di partecipate che al Cimitero comunale operano - aggiunge il sindaco. Ringraziamo i cittadini e taluni operatori economici del settore per aver rappresentato, nel tempo, talune segnalazioni e avanzato criticità indiziarie. Esortiamo, atteso che gli sviluppi della vicenda ormai sono pubblici, tanto i cittadini quanto gli operatori economici tutti a collaborare attivamente al fine di accertare tutte le responsabilità che hanno dato vita ad un sistema malato e probabilmente antico e datato".

10,00 -  Una rete di corruzione, favoritismi, estumulazioni sospette e persino furti sui cadaveri. È quanto ha scoperto la Polizia di Stato a Trapani, al termine di una complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica, che ha scoperchiato un sistema criminale radicato all’interno del cimitero comunale. Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile hanno eseguito cinque misure cautelari: in manette l’ex necroforo del cimitero e un suo fidato collaboratore, mentre è stato disposto il divieto di esercizio per tre note agenzie di onoranze funebri della città. In totale sono 18 le persone indagate.

Le accuse, gravissime, sono di corruzione e concussione. Secondo gli investigatori, il cimitero era diventato un “feudo privato” in cui il necroforo dettava legge, gestendo le tumulazioni e le estumulazioni a proprio piacimento. In alcuni casi, i cittadini venivano costretti a pagare per ottenere una sepoltura rapida per i propri cari; in altri, avrebbero consapevolmente versato denaro per saltare le lunghe attese. In entrambi i casi, l’arrestato pretendeva il suo compenso, definendolo con cinica leggerezza “il caffè per il necroforo”.

Non solo. Le indagini hanno documentato anche la gestione opaca dei loculi comunali: grazie a una discrezionale valutazione sullo stato di decomposizione dei corpi, l’ex necroforo riusciva a liberare loculi per poi “venderli” sottobanco. In almeno tre casi, secondo gli inquirenti, i parenti delle salme sarebbero stati spinti a pagare per sbloccare i tempi dell’estumulazione.

Il sistema coinvolgeva anche imprese esterne: tre agenzie funebri trapanesi avrebbero goduto di una corsia preferenziale nella gestione dei servizi, ricevendo privilegi in cambio di percentuali sui guadagni. Ma il quadro si aggrava ulteriormente: l’ex necroforo avrebbe offerto a famiglie intenzionate a effettuare lavori nelle cappelle private l’opera di un muratore compiacente, promettendo risparmi grazie all’elusione delle imposte comunali.

E non mancano i particolari più sconcertanti. L’uomo è accusato anche di sciacallaggio: avrebbe sottratto monili in oro dalle salme. Inoltre, avrebbe segnalato ad alcuni fiorai la presenza di fiori freschi appena deposti, che venivano sottratti e rivenduti.

Nel corso delle indagini sono emerse 25 ipotesi di reato, di cui 10 episodi corruttivi, che coinvolgono anche un medico legale dell’Asp di Trapani, per il quale è stata disposta una perquisizione: secondo gli inquirenti, avrebbe redatto false attestazioni sulla decomposizione delle salme o omesso i controlli necessari, agevolando così il sistema illecito.

L’indagine parte da una segnalazione di un dirigente comunale nel luglio del 2023, che denunciava le attività ostruzionistiche dell’allora necroforo nei confronti della ditta regolarmente affidataria dei servizi. Una segnalazione che ha permesso alla Procura di far luce su un sistema torbido, che per anni ha gestito il dolore e la morte a fini di lucro e corruzione.

 

09,00 -  Una nuova inchiesta scuote il Comune di Trapani. Questa mattina, 14 aprile, su delega della Procura della Repubblica, la Polizia di Stato ha eseguito alcune misure cautelari nell’ambito di un’indagine per corruzione che riguarda 

gestione del cimitero comunale. L’operazione arriva dopo mesi di tensioni, denunce e polemiche che hanno coinvolto uno dei luoghi più delicati e simbolici della città, diventato negli ultimi anni emblema di degrado, inefficienza e, ora, anche di opacità.

Secondo quanto trapelato, le indagini coordinate dalla Procura si concentrano su episodi legati alla gestione degli spazi cimiteriali, alle tumulazioni e agli appalti per i servizi esterni. Un quadro che confermerebbe quanto da tempo i cittadini, gli operatori del settore e la stampa locale — Tp24 in primis — hanno denunciato: un sistema in cui  a volte la dignità dei defunti e delle famiglie viene messa all’angolo in nome del profitto e dell’approssimazione.

Un cimitero nel caos

Il cimitero comunale di Trapani è da tempo in emergenza.  Gli operatori funebri hanno più volte lamentato carenze di personale, ritardi e disorganizzazione, in un clima sempre più teso, segnato da episodi vandalici e proteste.



Cronaca | 2025-04-25 12:55:00
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