Una fuga da film, un piano da manuale e ore di alta tensione: è finita la breve latitanza dei tre giovani evasi questa mattina dal carcere minorile Malaspina di Palermo. I tre ragazzi, tutti extracomunitari, hanno messo in atto un’evasione rocambolesca utilizzando il più classico dei metodi: lenzuola annodate per calarsi oltre il muro di cinta.
Secondo quanto ricostruito, i giovani detenuti sarebbero riusciti a segare le sbarre della finestra della loro cella e, dopo essersi calati con la biancheria intrecciata su via Cilea, si sono dati alla fuga. Il primo è stato bloccato quasi immediatamente, mentre il secondo è stato rintracciato nel quartiere di Ballarò nel primo pomeriggio. Il terzo ragazzo, anch’egli in fuga per qualche ora, è stato infine fermato, chiudendo così il cerchio su una vicenda che ha scosso la sicurezza dell’istituto penale per minorenni.
Un detenuto dà fuoco alla cella dopo la cattura
Ma non è finita qui. Il primo dei tre giovani evasi, una volta rientrato nella sua cella al Malaspina, ha dato in escandescenze: ha appiccato un incendio, ha inveito contro gli agenti della polizia penitenziaria e si è autolesionato con oggetti taglienti. Un gesto di protesta estremo che ha richiesto l’intervento urgente degli operatori penitenziari e dei soccorsi.
Il sindacato di Polizia Penitenziaria Sappe, in una nota ufficiale, ha denunciato nuovamente la grave situazione in cui versa il personale penitenziario nelle carceri siciliane, chiedendo "che chi di dovere tenga in considerazione le criticità e le carenze di organico". Alle ricerche degli evasi, infatti, hanno partecipato anche agenti liberi dal servizio, segno della gravità della situazione.
Il contesto: tensioni e criticità nel sistema penitenziario minorile
L’episodio riaccende i riflettori sulla gestione delle carceri minorili in Sicilia, dove non mancano situazioni di disagio e tensione. Uno dei giovani coinvolti era stato trasferito a Palermo dal carcere minorile di Reggio Calabria, dove avrebbe preso parte in passato a una rivolta. Le condizioni di sicurezza all’interno degli istituti, il numero crescente di episodi di violenza e la mancanza di personale adeguatamente formato rendono sempre più difficile garantire l’ordine e la sicurezza.