Ci voleva una mattonella incollata storta al Lungomare di Marsala per ricordare quanto sia approssimativa questa Amministrazione comunale.
Anche nelle cose più semplici c’è incapacità a controllare, per renderle non più belle ma per quello che sono. Una piaga che costa cara.
C’è una cosa che va detta, senza infingimenti e senza ulteriori distrazioni: si sono presi la città, ne hanno fatto quello che volevano. L’hanno resa un salotto per pochi eletti, tutto viene deciso dal sindaco Massimo Grillo e da chi non lo contraddice mai. Accanto a lui Enzo Sturiano, presidente del consiglio, che in giunta ha 3 assessori, una postazione in Marsala Schola e quindi non può dirsi estraneo al sistema. Anzi, è lui il sistema. Potrebbe pure ritornare a votare e appoggiare un Grillo bis.
Senza mai dimenticare che Sturiano ha determinato nella storia della città ben tre sindaci: Giulia Adamo, Alberto Di Girolamo, Massimo Grillo. Ma con i voti si determina la vittoria, non la buona e sana amministrazione. Chi vince non è sempre dalla parte giusta, non esercita posizioni di forza singole. Ed è quello che accade.
Marsala cosa privata
Sono 4 lunghi anni di spartizione di potere, di consulenze, di incarichi, di sottogoverni, di comunicazione che è solo orientata ad accrescere la propria forza politica elettorale e mai a informare i cittadini. Una città presa in ostaggio da una Amministrazione che ha elevato a rango di competenza il pressappochismo. Con una modalità gestionale che è stata devastante, soprattutto sul piano umano e culturale per la città. Eppure si dicono impegnati a risolvere criticità, a dare colpe al passato. Si dicono impegnati a ridare un nuovo volto alla città, quando in verità sarebbe solo bastato davvero non innamorarsi della gestione e spartizione del potere ma responsabilmente evitare il moltiplicarsi di errori banali. Premiata l’arte di arrangiarsi. La politica come lavoro, come comando. In taluni momenti ci sono stati atteggiamenti da bulli, di continua prevaricazione.
Il fallimento
Questa Amministrazione e chi la sostiene, senza che si nasconda dietro altre scuse, ha fallito. Governare o amministrare significa assumersi una responsabilità verso gli altri, Grillo e compagnia sono pericolosi. Hanno reso fragile la democrazia, minato la fiducia nelle Istituzioni e scoraggiato le energie migliori.
Hanno amministrato e gestito come se tutto fosse a uso e consumo loro.
Vada per i primi anni, per il passato ereditato, per la burocrazia ma c’è un limite pure all’incompetenza cronica. Qui si naviga a vista, non c’è una visione. Marsala è ferma, priva di slancio. E la risposta a chi solleva il problema è sempre la stessa: “Stiamo facendo il possibile”.
I consiglieri comunali
Qualcosa si muove, e si muove proprio verso Grillo. Già tutto previsto. La vice presidente del consiglio comunale, Eleonora Milazzo, che ad ogni elezione cambia combinazione di accoppiata politica, è pronta a ricandidarsi. Paolo Ruggieri la dà in quota ProgettiAmo Marsala, quindi in opposizione a Grillo. Eleonora Lo Curto dice che è in quota sua ma sempre in opposizione. Comunque sia non cambia molto. I movimenti però dicono l’esatto contrario: c’è un maggiore avvicinamento verso Enzo Sturiano e soprattutto c’è una maggiore vicinanza al sindaco Grillo. La Milazzo non è la sola a smarcarsi da una opposizione dura. Gaspare Di Girolamo ha già aperto la sua di campagna elettorale, non c’è foto in cui non si presenta in bella mostra. Rigorosamente accanto alla maggioranza del sindaco. Giovane, ma sa come farsi spazio, figlio di politico navigato.
E poi ci sono i consiglieri direttamente collegati a Sturiano, Vanessa Titone, Michele Accardi, Massimo Fernandez, Pino Carnese. Consiglieri che alla fine troveranno un modo per piazzarsi. Appunto, nessuna politica. Si chiamano postazioni.