Salvatore Quinci, sindaco di Mazara, candidato alla Presidenza del Libero Consorzio di Trapani, per le elezioni di secondo livello, che si svolgeranno il 27 aprile, si è presentato come un candidato civico. Le sue parole, prima ancora di presentare la candidatura, sono state proprio queste, aprendo di fatto alle varie e più trasversali forze politiche. Un civico, ha detto, non ascrivibile a nessuna area politica.
Quindi né al centrodestra e nemmeno al centrosinistra. Ha messo su una lista con consiglieri comunali di diversa estrazione, pure con chi è stato oppositore in campagna elettorale, ci sono rappresentanti del Pd, del M5S, comunque di centrosinistra e poi c’è l’espressione di Sud chiama Nord, che adesso guarda a destra. Insomma la macedonia è servita. Non è un civico. Questo è certo. Ma ha una inclinazione nel centrodestra, seppure a sinistra gli hanno già messo il cappello. Una sinistra che non aveva altri candidati da spendere.
Il pranzo con Pellegrino &C.
Ieri a Trapani (diranno certamente che erano lì per altre ragioni e poi hanno semplicemente consumato un veloce pasto), si sono incontrati allo stesso tavolo Stefano Pellegrino e il sindaco candidato presidente Quinci. Presente pure il sindaco di Valderice Francesco Stabile.
Da giorni si rincorrono le voci secondo cui una parte di Forza Italia, che fa capo proprio a Pellegrino, è in appoggio a Quinci. Quindi pure l’area marsalese, pare proprio pure lo stesso sindaco Massimo Grillo, che aveva pure indicato l’espressione della preferenza dopo avere sentito sia Pellegrino che Sturiano e i vertici di Fratelli d’Italia, partito che non lo ha mai effettivamente messo dentro. I meloniani avranno visto bene.
Quindi in questo trasformismo politico ogni azione viene giustificata.
La guerra in FI
Qualche domenica fa si è celebrato a Marsala il congresso di Forza Italia, hanno tutti fatto un passo indietro per tentare di farne fare cento in avanti al partito. Operazione catastroficamente fallita. Non c’è compattezza ma è una guerra continua. L’area che fa capo a Sturiano senza armatura non sa stare. Dichiarano guerra alle linee politiche, non le accettano. Banalmente pensano che siano loro la linea politica. Loro il vertice, loro la classe dirigente. Loro le new entry di un partito stanno smembrando prima ancora di metterci piede.
Voto migrante e ponderato
Quindi Sturiano e i suoi consiglieri, plausibile pure Grillo, pare che voteranno Quinci. Non per credo politico o per programma ma per fare la guerra interna al partito. Che poi semmai è la vittoria di Pirro.
L’alert della DC
Zero giochi e lealtà, questo è quello che chiede il partito di Totò Cuffaro: “La DC sostiene Giovanni Lentini. Chi non rispetterà le direttive verrà espulso”.
Una dichiarazione congiunta di Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC, Stefano Cirillo, segretario regionale, Giacomo Scala, segretario DC provincia di Trapani: “A Mazara del Vallo, nelle ultime ore, stiamo registrando malumori dettati da indiscrezioni secondo le quali qualcuno non sarebbe allineato con le direttive del partito che in provincia di Trapani, lo ribadiamo, sono quelle di votare, alle elezioni di II livello, per Giovanni Lentini, presidente, e per la lista della Democrazia Cristiana che è stata presentata. Qualora queste voci dovessero essere reali, il partito non esiterà ad espellere chi disattenderà le direttive. Questo principio varrà in tutte le province. La Democrazia Cristiana è stato sempre un partito coerente che mantiene una linea politica chiara e costante nel tempo, e un partito leale che – concludono – rispetta i propri principi, i propri alleati e i propri elettori”.