
La sanità malata. Tutti gli errori di Ferdinando Croce
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Sono 356 i casi di tumore accertato e che rientrano in quello scandalo dei referti arretrati, in totale 3313. Tra i 356 ci sono 20 casi gravi.
La paziente 0 è Maria Cristina Gallo, una professoressa che forma coscienze. La sua è pulita, nonostante la malattia grave chiama le cose con il loro nome, lo fa in maniera pacata ma attenta. Nessuna vendetta, chiede però giustizia sociale. Che tradotto in parole povere significa: prevenzione, referto, cura se richiesta. Tutto questo in modo efficace così da non compromettere la salute di nessuno. Che poi, ancora, significa tutelare il diritto alla salute garantito dalla Costituzione.
Questi pazienti si sono consegnati alla sanità oltre lo Stretto. Il motivo principale è legato soprattutto al clima di profonda sfiducia che c’è in provincia.
I ragazzi in piazza
Nuovo Vento del Sud ha essenzialmente ribadito due cose: sono pronti a tutelare il territorio con azioni di protesta e proposta ma anche a essere interlocutori delle azioni decisionali. Quella piazza di Mazara, lunedì mattina, non si è fatta mettere il cappello da nessun politico e ha ribadito: “Vogliamo sapere dai politicanti di mestiere cosa hanno fatto finora”.
Le mancate scuse
Il marito della professoressa Gallo, Giorgio Tranchida, si è mescolato con questi ragazzi e ha ricordato che nessuno dell’ASP ha mai chiesto scusa.
Quelle scuse certamente non cambierebbero né esito nè percorso ma ci sono ragioni di umanità e di vicinanza che devono essere espresse. Non basta farle in tv, non basta farle a portata di microfono e pure frettolosamente. Ci si assume le responsabilità, poi quelle interne verranno appurate, ma intanto ci si mostra, come Azienda, vicini a chi ha un cancro al quarto stadio per un ritardo che è dovuto a una serie di cause. Il malato certo non ha colpa. Non sentire vicinanza e solidarietà è colpa ancora maggiore rispetto a quanto accaduto.
Paradossalmente è pure un errore di comunicazione, c’è stata una sovraesposizione da parte dei vertici dell’ASP per qualunque cosa, pure talvolta ridondante, eppure le scuse, l’abbraccio di una Azienda che ha sbagliato non è arrivato. E se i malati non lo hanno visto e sentito non c’è alcuna ragione per non credere a loro.
Muro contro muro
Il presidente della Regione Renato Schifani è intenzionato ad andare avanti, per l’assessorato la questione Ferdinando Croce è chiusa. Da Palazzo d’Orleans filtra il malumore del governatore per non aver avuto dimissioni spontanee e quindi imbucarsi in una serie di provvedimenti. Ed è muro contro muro. Croce è pronto a rispondere con contro deduzioni alle 18 pagine che hanno poi motivato il provvedimento di revoca con sospensione. Questo braccio di ferro non porterà a nulla. Il Presidente intende andare avanti, anche a fronte di una serie di leggerezze che si sono consumate e di cui a Palermo sono venuti a conoscenza.
Cittadini scoraggiati
C’è uno scoramento dilagante ma è anche legato agli enormi disservizi. Tutti lamentano la stessa cosa: difficoltà a prenotare una visita, una volta prenotata i tempi di attesa sono lunghi, file davanti ai CUP già dall’alba. Poca cortesia dei cittadini. E poi reparti che funzionano a singhiozzo. C’è uno scollamento tra una sanità raccontata e quella poi vissuta. A pagarne le spese sono i medici. Molti di loro lavorano con abnegazione e pagano pegno pure per i colleghi che mancano di sensibilità verso i pazienti. E’ una sanità andata in tilt, emergenziale lo era già adesso finita in coma.
Neo Festival di Salina
A Croce è stata contestata una delibera che riguardava una spesa di quasi 15mila euro per la partecipazione al Premio Troisi al Festival di Salina, che si è svolto nel giugno 2024. Anche i precedenti commissari avevano perorato la causa di quel Festival ma non erano dello stessa provincia. Ragioni di opportunità avrebbero dovuto far desistere Croce dal firmare quella delibera, perché come già detto è stato candidato in quel collegio, quindi è direttamente interessato. Una leggerezza che non è passata inosservata. E non ci sono i precedenti a valere sulla giusta causa ci sono, semmai, le ragioni di opportunità.
Sanità malata
E’ questo il titolo dell’evento organizzato dal Pd, venerdì 11 aprile, presso l’Hotel Venere resort di Erice.
Ne discuteranno insieme la senatrice Beatrice Lorenzin, gli onorevoli Peppe Provenzano e Anthony Barbagallo, il deputato regionale Dario Safina, il segretario provinciale Domenico Venuti, Carmela Daidone della segreteria provinciale dem.

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