La Italgeco, società responsabile della gestione e dell’ampliamento del cimitero di Castelvetrano, ha recentemente diffuso un comunicato stampa dove non si parla di decoro, funzionalità e pulizia del camposanto, ma… di un cane. “Lumino”.
Secondo la nota, i dipendenti Italgeco si sarebbero presi cura di questo “ospite singolare”, instaurando con lui un legame profondo, al punto da farlo diventare un “membro non ufficiale dello staff”.
Qualche giorno fa, però, Lumino appariva giù di tono e più mogio del solito. “A quel punto - viene raccontato nel comunicato - il personale si è subito mobilitato e sul posto sono arrivati gli operatori veterinari di un rifugio della zona”. Ma niente di che, l’allarme sarebbe fortunatamente rientrato “dopo un controllo e qualche carezza; si trattava solo di una momentanea indisposizione”. E Lumino ha ripreso le sue passeggiate tra i viali ed il parcheggio, “ignaro di essere ormai diventato un simbolo d’amore, di comunità e di rispetto”.
Fantastico! Con una società così, il cimitero sarà tenuto benissimo. Invece no. Basta fare un breve giro tra i viali per accorgersi di come le erbacce siano cresciute quasi al punto da nascondere le tombe. Oppure basta recarsi nella maggior parte dei bagni per l’utenza per trovarsi di fronte a lavabi e sanitari spaccati ormai da mesi. Eppure, tra le altre cose, nel contratto di project financing stipulato col comune, è prevista anche la pulizia e la riqualificazione dei bagni (ne avevamo scritto qui).
Si dirà che più che al decoro, la Italgeco sia sensibile al benessere degli animali, viste le attente preoccupazioni nei confronti di Lumino.
Invece il maremmano è torturato da centinaia di palline spinose, sicuramente dei semi d’erba che si sono attaccate al suo pelo ormai arruffatissimo. Palline molto pericolose per la pelle del cane, in grado di produrre anche delle preoccupanti infezioni. Insomma, non proprio un toccasana per Lumino, che magari era “più mogio del solito” proprio perché tormentato dai semi d’erba.
E’ difficile credere che, se davvero l’animale fosse stato visitato dai veterinari, questi non avrebbero vivamente suggerito un’urgente toelettatura.
Certo, le storie emozionali danno visibilità positiva alle società private che si occupano di servizi. A patto che siano sincere però. E che, in questo caso, non contrastino con la legittima aspettativa dei cittadini di un servizio funzionante.
Inoltre è interessante notare come la Italgeco abbia corredato il proprio comunicato stampa con una foto del cane in primo piano, dalla quale non può certo essere notato lo scempio distribuito nella restante parte del corpo.
Scempio che si rispecchia tra le tombe divorate dalla folta vegetazione. Folta e arruffata. Proprio come il pelo di Lumino.

Egidio Morici