
I ritardi all'Asp di Trapani. Aspetta 8 mesi per il referto e scopre di avere un tumore
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Otto mesi per avere il risultato dell’esame istologico. Un’attesa che ha cambiato per sempre la vita di Gaetano Costanzo, 47 anni, titolare di quattro negozi tra Alcamo, Mazara, Marsala e Trapani. Aveva subito un intervento per appendicite il 17 luglio 2024 presso l’ospedale “Abele Ajello” di Mazara del Vallo, ma solo l’11 marzo 2025 è arrivato il verdetto: carcinoma. Troppo tardi, e nel frattempo il tumore si era diffuso.
A raccontare il suo calvario è lo stesso Costanzo, in un’intervista pubblicata oggi dal Giornale di Sicilia. «Sono psicologicamente devastato – ha dichiarato – non immaginavo che quell’istologico avrebbe stravolto tutto. Avevo grandi progetti, ora non esistono più». Dopo l’operazione iniziale, i medici dell’Asp non avevano dato indicazioni su un possibile esame istologico, e solo mesi dopo, grazie alla sua insistenza e a una consulenza con una dottoressa a Mazara, è stato riaperto il fascicolo. A quel punto era tardi.
Trasferito al Policlinico Gemelli di Roma, Costanzo è stato operato d’urgenza con l’asportazione del colon destro in un delicato intervento durato tre ore e mezza. Dopo l’esito ha fatto esami su esami: marker tumorali, tac, colonscopia. Per fortuna sono intervenuti in tempo, ma l’intervento era necessario. L’operazione ha cambiato tutto: «Oltre alla mia famiglia, ho avuto il sostegno di amici, ho deciso di raccontare pubblicamente questa vicenda non per polemica, ma perché non capiti ad altri».
Costanzo aveva già ricevuto la solidarietà della vice presidente della Camera, Giorgia Mulè, e ora è assistito dal legale Vita Pipitone. Anche il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci, si è espresso duramente: «Non è vero che gli ospedali non sono disimpegnati, ma è il sistema che non funziona. Serve una sanità pubblica più trasparente, efficiente e vicina ai cittadini».
Intanto, in città, continuano le proteste e le richieste di giustizia: lo scorso lunedì, si è svolto un sit-in degli studenti a Mazara con lo slogan “Mazara si cura”, per denunciare i ritardi cronici e chiedere interventi urgenti alla Regione e all’Asp.
La storia di Gaetano Costanzo si aggiunge a un lungo elenco di casi simili che mostrano un sistema sanitario in grave difficoltà, dove un semplice referto può fare la differenza tra la diagnosi precoce e la lotta contro il tempo.

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