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09/04/2025 06:00:00

Il Luglio Musicale va avanti, ma tra restauri eterni e spazi "provvisori" da salvare

Il Luglio Musicale Trapanese tira un sospiro di sollievo, ma la sensazione è che si tratti ancora una volta di una soluzione tampone, figlia di un contesto cittadino che continua a vivere in perenne transizione. La Giunta comunale ha prorogato l’affidamento del primo piano e dell’atrio lato ovest del Complesso Monumentale San Domenico all’Ente lirico fino al 31 dicembre. Una buona notizia, certo, ma che sottende alcune criticità su cui vale la pena soffermarsi.

La decisione è stata votata all’unanimità e dichiarata immediatamente esecutiva per via dell’urgenza: il Teatro Pardo,affidata al Luglio Musicale, è ancora chiuso per lavori. A oggi, la consegna del cantiere è fissata per il 31 maggio, ma nessuno si azzarda a mettere la mano sul fuoco.

Stiamo ampliando la galleria e ripristinando alcuni bagni che non erano stati sistemati con la prima ristrutturazione. È un proseguimento dei lavori iniziati due anni fa”, ha spiegato Natale Pietrafitta, consigliere delegato del Luglio Musicale. Le chiavi sono state consegnate dall’Ente nuovamente a settembre 2024.

A sopperire all’assenza del Teatro ci pensa appunto il Complesso San Domenico, trasformato in teatro “di emergenza” da 180 posti. “L’anno scorso ho trovato il primo piano del chiostro utilizzato come magazzino e abbiamo dato nuova vita”, ha dichiarato con orgoglio Pietrafitta. Il lavoro fatto è encomiabile, e va riconosciuto.

L’aver trasformato il primo piano del chiostro in teatro, ha reso possibile una programmazione che altrimenti sarebbe saltata. Ma basterà la buona volontà per far fronte a un futuro che si annuncia ancora precario?

Anche il discorso sull’identità dell’Ente è tutt’altro che risolto. Da un lato si ragiona su una potenziale espansione degli spazi culturali cittadini – con la riapertura del Pardo e i progetti legati al Palazzo Lucatelli – dall’altro, però, si resta prigionieri dei vincoli imposti dai finanziamenti pubblici.

Il Luglio Musicale ha un target musicale dal quale non si può affrancare. I finanziamenti sono vincolati per almeno il 60-70% alla produzione lirica o sinfonica”, ha ricordato Pietrafitta. In parole povere: anche volendo diversificare l’offerta, non si può. E così l’Ente, pur evolvendo nella forma, resta bloccato nella sostanza, costretto a muoversi entro binari prestabiliti che rischiano di soffocare ogni tentativo di innovazione.

E mentre si discute di strategie artistiche, continua il lavoro silenzioso – e spesso invisibile – sul patrimonio edilizio. Oltre al San Domenico, il Luglio Musicale sta intervenendo anche nei locali dell’ex ufficio acquedotto nei corpi bassi di Palazzo D’Alì. Un altro luogo “dimenticato” restituito alla città grazie all’iniziativa dell’Ente.

La struttura era fatiscente. Da due mesi è stato avviato il cantiere per il ripristino, con l’impegno economico del Luglio Musicale. Ormai siamo quasi alla fine dei lavori”, spiega Pietrafitta. I nuovi spazi saranno destinati ad uffici amministrativi e musicali, ma il consigliere delegato auspica che in futuro possano servire anche la collettività.

La conclusione, forse, sta tutta nelle parole di Pietrafitta quando parla dei lavoratori: “I dipendenti sono tutti al momento saldati, tutti pagati, non abbiamo pendenze. È doveroso che sia così”.

E aggiunge: “Ci sono fibrillazioni, certo, legate ai tempi di erogazione dei fondi pubblici, ma l’ambiente è sereno”. Fibrillazioni: un termine che descrive bene lo stato attuale del Luglio Musicale e, in fondo, di tutta l’offerta culturale cittadina. Un sistema che resiste, ma sotto tensione. Che va avanti, ma a fatica. Che meriterebbe – oltre agli applausi – una visione più solida e meno emergenziale.

Perché Trapani non può vivere di proroghe. E neppure di “teatri provvisori”.
 



STUDIO VIRA | 2025-04-09 10:50:00
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