Basket, così gli Shark hanno ripreso il largo. La forza della capolista
Per il basket a Trapani, non c’è stato nemmeno il tempo per rammaricarsi. Gli Shark azzannati sul mare prospicente Sassari, riprendono il largo, regolano Derthona, per 91 a 101 e si riprendono la testa della classifica. Non sono emersi gli errori al tiro evidenziati in terra sarda, dove è stata sufficiente una scolastica zona 2/3 per imbrigliare l’attacco più atomico della LBA.
Al Pala Ferraris non si è disputata una partita facile e scontata, di quelle che si vincono con il “Garbage time”, cioè con passarella finale dei panchinari. Panchinari, si fa per dire, poiché i 49 punti finali sono proprio arrivati dai giocatori non schierati nel primo quintetto. Ma indubbiamente la forza della capolista è proprio legata a questa particolarità: che non ci sono gerarchie precostituite e tutti coloro che sono chiamati in causa devono esprimersi con grande personalità, disciplina e sagacia. Tanto è vero che da qualche match a questa parte il migliore in campo è quel Notae che entra a partita ampiamente inoltrata. Liberato ormai dai compiti da playmaker, può sciorinare notevoli potenzialità balistiche ed esprimersi con il solito ventello a referto. Subito a ruota Petrucelli che, buttatosi alle spalle precedenti incontri, non proprio esaltanti, nell’ultimo quarto ha pressoché respinto da solo, con canestri spettacolari e difesa arcigna, i tentativi di rimonta dei piemontesi.
Ma è stata chiaramente una vittoria di squadra, in cui tutti si sono espressi al meglio della condizione atletica e mentale. Sembra vieppiù trattarsi di un campionato di basket che si sta trasformando in corsa ciclistica con un Trapani solitario in testa per una settimana ed ora raggiunto da un binomio che dovrebbe tirare la volata finale, inseguiti da 6 squadre ingobbite ed abbassate sui manubri.
Al momento il trio di testa sembra il più brillante sotto tutti i punti di vista, con Trento che segue ad una sola incollatura e con Milano, super favorita che annaspa a 4 lunghezze. La Armani, data come superfavorita dai bookmakers, risulta tutt’ora falcidiata da infortuni e con 33 partite sul groppone tirate allo spasimo per cercare di afferrare l’ultimo tram, chiamato desiderio, in Eurolega annaspa. Sta pagando a caro prezzo questo tour de force con giocatori arrivati al limite delle risorse e con una infermeria piena all’inverosimile. Che la Virtus Bologna sia sfuggita a queste forche caudine e che si stia presentando al rush finale con piene possibilità di successo ha piena giustificazione. C’è una sostanziale differenza tra le due, nel senso che già con l’era Banchi i felsinei risultavano fortemente attardati, rinunciando già a tre quarti di campionato ad una strenua ma inutile rincorsa che li avrebbe portati al lumicino delle risorse e comunque fuori dai giochi. Va considerato, oltretutto, che in questo momento della stagione non sono più possibili trasferimenti di giocatori tra squadre partecipanti allo stesso campionato e Milano sarà costretta a guardare all’estero per la moria di tanti giocatori e per tentare eventuali innesti. La “deadline” per i movimenti di mercato è fissata per il 15 maggio, quindi alla fine della regular season.
Ma passiamo al clima che si respira in ambiente granata. Un successo, doppio se si considera anche il calcio, che ha notevolmente ringalluzzito Patron Antonini. Costretto a mordere il freno in ambito calcistico (con 6 sconfitte di fila), è risorto a nuova vita intravedendo un raggio di sole su cui spostarsi per assaporare una insperata calura. Miracolo a Trapani, dunque, e non in terra meneghina, con un Presidente che non ha perso occasione per uno spettacolare rilancio in chiave immagine-personale. Uno scoop che ha colto tutti di sorpresa, anche i più vicini collaboratori e giornalisti-collaboratorii. Non si è trattato unicamente di una spinta emotiva dettata dall’estemporaneità. Semplicemente, si era ormai stancato di stare seduto su un tavolo da poker e buttare via carte banali dopo aver imprecato contro i soliti gufi, le Istituzioni locali che non “avrebbero mosso un dito per difenderlo” ed il TP24 che rema sempre contro. La solita solfa, ma strano a dirsi da uno insignito dalle stesse di una Cittadinanza Onoraria ed implicitamente esprimendo una stima senza riserve che travalicava, financo gli ambiti sportivi. Ebbene, il grande scoop a sorpresa, teso a scaldare il proscenio, prodromico di ulteriori entusiasmi e, con nemmeno tanto scoperto, tentativo di recuperare un agreement notevolmente intaccato da continue e sterili boutade e che non avevano sortito soverchi gradimenti, è stato servito su un piatto d’argento. Non certo seguendo un protocollo, cioè, dando valenza formale ad una dichiarazione diramata dal proprio Ufficio Stampa, ma pubblicata dall’alto di una Piattaforma X, tanto gradita al Plenipotenziario. Con tono autorevole, si legge:” Ho proposto a Jasmin (Repesa, N.d.R.) di diventare il General Manager alla Alex Ferguson e costruire insieme un progetto vincente e duraturo”. Ed investendo il Coach Croato di severa ufficialità: “E’ un leader assoluto e finalmente crede nel progetto Antonini”. Prima non ci credeva? Per poi chiudere con un embrassons nous e toni riappacificanti:” Per scrivere la storia dobbiamo lottare tutti, inclusa la grande tifoseria che abbiamo”.
In tutto questo manifesto sportivo (nulla a che vedere con quello di Ventotene di cui si sono riempite le cronache dei giornali), mi sono sfuggiti alcuni passaggi. Uno riguarda quel “finalmente”, conclusivo. Che significa? Che già ne aveva discusso con il Coach che aveva espresso delle riserve sul blasonato incarico? Indubbiamente no, specie dopo la partita persa inopinatamente a Torino, in occasione delle “Final Eight” di Coppa Italia in cui il Presidentissimo aveva espresso gravi critiche sulla gestione tecnica, preconizzandone un licenziamento. Impensabile far balenare un’idea simile in un momento di scontro frontale. Si ricorda che sono dovuti intervenire i tifosi a scongiurare il defenestramento del Coach con un cartello a caratteri cubitali ed una didascalia, ritenuta imperativa “Repesa non si tocca!”. Ed allora cosa è cambiato rispetto a poco più di un mese fa? Semplice! Che la popolarità di Antonini è scesa e che il “Buster” Repesa è stato confermato obtorto collo dalla Governance e a furor di popolo dai tifosi. Un Plenipotenziario, quindi, che è dovuto scendere a piu miti consigli ed un Bounty, formato da Staff Tecnico, giocatori e tifosi, che per imporsi non ha nemmeno avvertito la necessità di un ammutinamento. Un bradisismo avrebbe buttato a carte 48 l’intero progetto e smembrato irrimediabilmente un giocattolo dal perfetto funzionamento. E di questa lapalissiana evidenza Antonini è ben consapevole.
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