La 17ª edizione di Turisti per Cosa, l’incontro annuale promosso da Trapani Welcome, si è tenuta nei giorni scorsi a Trapani, confermandosi un punto di riferimento per la riflessione sul turismo nel territorio trapanese. Una platea autorevole, composta da esperti e rappresentanti delle istituzioni e delle imprese, ha fatto il punto su luci e ombre di un comparto in crescita ma ancora in cerca di maturità.
Tra i protagonisti dell’edizione 2025: Paolo Salerno, presidente di Trapani Welcome e del Lions Club Trapani, l’esperta di destinazioni Emma Taveri, Elio Palmeri di Federalberghi, Salvatore Ombra di Airgest e Filippo Amodeo, vicepresidente vicario di Sicindustria Trapani.
I numeri: crescita a doppia cifra
I dati presentati parlano chiaro: nel 2024 gli arrivi nella provincia di Trapani sono stati 922.685, con un incremento del 12,5% rispetto all’anno precedente. Le presenze, ovvero il numero totale di notti trascorse dai turisti, hanno raggiunto quota 3.274.234, segnando un +13%. Un’inversione netta rispetto al 2023, quando ancora si registravano cali rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-Covid (-2,4% di arrivi e -0,5% di presenze).
Merito anche dell’introduzione del CIR (registro regionale) e più recentemente del CIN (registro nazionale), strumenti che hanno permesso di censire molte strutture extralberghiere finora non ufficialmente registrate, portando maggiore trasparenza e affidabilità nei dati.
Chi viene in provincia di Trapani?
La Sicilia si conferma la principale regione di provenienza dei turisti (+16,5%), seguita dalla Lombardia (+10,2%). Buoni segnali arrivano anche da Lazio ed Emilia-Romagna. Sul fronte internazionale, la Germania mantiene il primato, seguita dalla Francia, mentre sorprende il terzo posto degli Stati Uniti, con un incremento del 20%, dovuto anche ai voli diretti tra Palermo e New York. Un segnale di ripresa dopo gli anni di chiusura pandemica, anche se qualcuno ha lanciato un monito sull’“effetto Trump” e possibili ripercussioni sul turismo USA.
Le destinazioni preferite e quelle in calo
San Vito Lo Capo resta la regina dell’accoglienza, seguita da Trapani città e Marsala. In difficoltà invece Pantelleria, che perde il 34% rispetto al 2019, e Castelvetrano, che non riesce a invertire il trend negativo.
Le criticità del sistema turistico
Durante il confronto, non sono mancate le riflessioni sulle criticità strutturali del sistema. Il turismo trapanese viene definito ancora “bambino”: cresciuto troppo in fretta e ancora non abbastanza organizzato per reggere la sfida della qualità e della competitività, anche a causa di eccessivi campanilismi locali. Serve una visione più integrata e meno frammentata, è stato detto, capace di costruire un’identità forte e condivisa. In questo senso, sono state presentate anche buone pratiche da altri territori, da cui trarre ispirazione per migliorare la governance e l’offerta turistica.
Il problema della stagionalità
Resta irrisolto il nodo della stagionalità. L’estate, in particolare i mesi di luglio e agosto, continua a concentrare gran parte degli arrivi, rendendo poco efficaci, finora, gli sforzi per destagionalizzare e valorizzare anche la primavera e l’autunno.
Il premio Mulino d’Argento
Durante l’evento è stato consegnato anche il Premio Mulino d’Argento, istituito dal Lions Club Trapani, che quest’anno è andato a Maria Guccione, per il suo impegno nel promuovere e valorizzare il territorio.