Feste e ponti che fanno gola ai siciliani fuori sede che desiderano tornare sull'isola. Ma come al solito viaggiare nei periodi caldi è proibitivo. E per farlo bisogna sborsare tanti soldi, o armarsi di fantasia.
E' alle porte il lungo periodo festivo tra Pasqua, 25 aprile e 1° maggio, e per tanti siciliani tornare a casa costa troppo. Voli alle stelle, treni introvabili e rincari anche via mare. Nonostante gli interventi della Regione, però, il problema non si risolve.
Biglietti aerei a peso d’oro
A subire i rincari maggiori sono i voli da Nord a Sud. Secondo i dati raccolti da Assoutenti, volare da Linate a Palermo può costare fino a 518 euro andata e ritorno, 499 euro per Catania, 619 euro per Brindisi, superando in alcuni casi persino le tariffe per New York nelle stesse date. E non si tratta di prime classi o voli last minute: anche prenotando con settimane di anticipo, i costi restano proibitivi.
C'è da dire che da qualche mese la Regione Siciliana rimborsa i biglietti, ma con clamorosi ritardi. La Regione Siciliana ha rifinanziato il bonus voli – 15 milioni di euro per rimborsare fino al 25% del costo dei biglietti (50% per alcune categorie) – ma i rimborsi tardano ad arrivare. Tantissimi siciliani aspettano ancora quello di Natale. Le richieste si accumulano, la piattaforma procede a rilento e per molti l’aiuto resta solo sulla carta.
Treni: il Sicilia Express già sold out
Anche il Sicilia Express, il treno speciale organizzato dalla Regione per le festività pasquali, è stato preso d’assalto: tutti i 560 biglietti di andata e ritorno a 29,90 euro sono andati esauriti in un’ora. Un’iniziativa utile ma limitata, che lascia fuori migliaia di studenti e lavoratori. E infatti non mancano le critiche: per molti, è solo uno spot, insufficiente a risolvere un problema strutturale.
Per chi è rimasto fuori, le alternative ferroviarie non sono affatto economiche: un treno da Torino a Reggio Calabria costa fino a 360 euro solo andata, da Milano oltre 300 euro per i treni più rapidi.
Quest’anno è stata introdotta anche un’opzione treno+nave in collaborazione con Italo e Gnv: da Torino a Palermo via Napoli, con prezzi a partire da 30 euro. Ma anche qui, la disponibilità è limitata e i posti finiscono in poche ore.
Isole minori: rincari sospesi, ma solo per 30 giorni
Infine, per chi una volta tornato in Sicilia vuole raggiungere le isole minori, non va meglio. Era previsto dal 1° aprile un aumento del 10% sui collegamenti marittimi con aliscafi e traghetti gestiti dalla Società di navigazione siciliana (Caronte&Tourist e Liberty Lines). Dopo le proteste di cittadini e albergatori e l’intervento del presidente della Regione Renato Schifani, gli aumenti sono stati sospesi per 30 giorni.
Una tregua temporanea che non risolve i problemi alla radice. Secondo Federconsumatori Sicilia, le tariffe per le isole sono già aumentate del 72% dal 2022, mentre i servizi sono diminuiti.
Una mobilità sempre più difficile
Tra prezzi alle stelle e misure spot, la mobilità da e per la Sicilia continua a essere un privilegio per pochi. Mentre i treni si esauriscono in un lampo e i voli raggiungono cifre da capogiro, migliaia di siciliani restano bloccati lontano da casa, o costretti a spendere cifre insostenibili per trascorrere qualche giorno in famiglia. Intanto, i rimborsi promessi tardano e le soluzioni strutturali si fanno ancora attendere.