Malasanità, Massimiliano Fabio: "Inaccettabile ciò che è accaduto a Trapani"
"La vicenda giudiziaria per la morte del piccolo Giorgio prende avvio da una denuncia presentata dai miei clienti, Salvatore D'Angelo, padre del bambino, e Ambra Luna Laneri, madre, per una presunta negligenza e responsabilità per non aver diagnosticato correttamente un problema di appendicite, che poi ha portato a una peritonite acuta e alla morte del piccolo Giorgio. Questa è l'ipotesi accusatoria della procura di Patti, che ha svolto le indagini affidandosi a un collegio di periti, il quale ha redatto una relazione che evidenzia i profili di responsabilità. Nell'ultima udienza è stato ascoltato il padre, mentre la madre, particolarmente scossa, ha avuto un lieve malore prima di entrare in aula e non è stata sentita, in quanto è stata acquisita la querela. Il processo è stato rinviato all'11 giugno 2025 per l'audizione dei consulenti".
Così l’avvocato Massimiliano Fabio, legale dei genitori del piccolo trapanese morto nel giugno 2023 all'ospedale “Di Cristina” di Palermo.
"Il sistema sanitario regionale ha dei buchi inaccettabili"
"Mi occupo da molti anni di responsabilità medica e difendo vittime di questi casi. Il mondo della sanità è particolarmente complesso e, sebbene in Sicilia ci siano delle eccellenze, ci sono anche carenze sistemiche", continua l’avvocato Fabio, che parla anche dei fatti accaduti nella sanità trapanese con il ritardo nei referti istologici.
Ecco cosa ci ha detto: "Ho seguito la vostra approfondita indagine sui fatti di Trapani ed è l'ennesima manifestazione di un problema a macchia di 'gattopardo', perché il nostro sistema sanitario regionale ha dei buchi e dei gap assolutamente inaccettabili. Io ho lo studio a Sant'Agata di Militello e non abbiamo presidi ospedalieri vicini; abbiamo solo un pronto soccorso, e i presidi più vicini e funzionali per le emergenze sono Patti o Cefalù. Quindi ci sono problemi di carenza sul territorio. La sanità è funzionale nella misura in cui si possa intervenire tempestivamente in caso di eventi traumatici. Ciò che è accaduto a Trapani è inaccettabile, ma lo dobbiamo vedere sotto il profilo di un gap sistemico di una Regione che non è riuscita a tenersi al passo con i tempi."
«Stiamo verificando se sussistono i presupposti per agire in sede civile e penale – spiega Dioguardi –. Collaboriamo con un medico legale per valutare se i ritardi abbiano aggravato irreversibilmente le condizioni di salute dei pazienti. I presupposti ci sono, ma dobbiamo analizzare ogni responsabilità a tutti i livelli». Il legale non risparmia critiche alla gestione della crisi: «Nessuno ha chiesto scusa, tranne il governatore Schifani. Si è assistito a uno scaricabarile sulla pelle di malati che hanno perso la vita».
Le reazioni politiche e le (parziali) soluzioni
Intanto, dopo la conferma di tre referti in sospeso da giugno a settembre 2024 presso la Gastroenterologia di Marsala, l’Asp ha confermato la risoluzione dei casi, attribuendo i ritardi a «problemi nella procedura di validazione». L’azienda invita i pazienti a rivolgersi direttamente alla direzione sanitaria. Sul fronte politico, la senatrice Daniela Termillo (Forza Italia) è intervenuta al Question Time con il ministro della Salute Schillaci, evidenziando gli «oltre 500 milioni di euro investiti dalla Regione per ottimizzare la sanità», ma ammettendo criticità come «disparità territoriali e carenza di personale».
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