Alla prova delle provinciali i partiti non si sono fatti trovare pronti, le coalizioni non reggono e quello che appare attraverso i comunicati è solo una parte del racconto.
In quasi tutte le province il centrodestra non regge all’urto, si spacca.
Entro il 7 aprile si dovranno depositare le liste ma l’ordine è sparso e pure all’interno dei partiti ci sono posizioni diverse. E’ quasi un liberi tutti, non ufficiale ma è così.
La posizione del segretario regionale Pd
Anthony Barbagallo segretario siciliano dem chiude la porta ad inciuci vari e chiede su ogni territorio scelte chiare e nette. Cioè senza la presenza di esponenti di centrodestra: “No a un civismo peloso che nasconde le posizioni, sì a un civismo autentico che si pone in contrasto con i governi di Roma e Palermo”.
Nessuna apertura a destra allora nè palese e nè camuffata.
Una dichiarazione che arriva proprio in seguito ai movimenti fatti ad Agrigento e a Siracusa, dove l’accordo con il centrodestra era quasi vicino. Una posizione ribadita anche dalla segretaria Elly Schlein.
L’appello del M5S
Nuccio Di Paola, coordinatore siciliano del M5S, lancia un appello a tutte le forze progresssiste: “Il Centrodestra sta implodendo ovunque in Sicilia. Le forze civiche e quelle alternative alla destra uniscano gli sforzi per governare gli enti intermedi lasciati allo sbando dalla destra con infiniti e devastanti commissariamenti. I segnali di grosse spaccature nel centrodestra che arrivano da tutta la Sicilia – dice Di Paola – sono inequivocabili, e la cosa non ci sorprende, visto che quando ci sono in ballo poltrone, da quelle parti il copione è sempre lo stesso. Noi possiamo e dobbiamo assumerci la responsabilità di cercare di voltare pagina ora”.
Le elezioni e le presenze civiche
Questo tipo di elezioni in cui la casta elegge la casta metteranno a dura prova i partiti, c’è un problema legato al civismo. Sono tanti i consiglieri comunali che appartengono a gruppi civici ma che non hanno un partito di riferimento e si tratta di quei consiglieri che vengono poi intercettati dai vari deputati per perorare la causa del loro candidato alla presidenza del Libero Consorzio. E’ la questione che si ripete: sotto il simbolo del civismo si giustificano inciuci e si palesano spostamenti da un campo all’altro come se si attraversassero le strisce pedonali. Con il civismo si cavalca l’onda del momento, si chiudono accordi e ci si allontana da una politica che significa regole e linee di partito.
Cosa succede a Trapani
Il candidato del centrodestra è Giovanni Lentini, un fronte solo apparentemente compatto. Sul nome di Lentini ci sono state diverse spaccature, conti alla mano il 27 aprile ci saranno sorprese.
A spaccare la coalizione di centrodestra potrebbe essere la candidatura di Salvatore Quinci, attuale sindaco di Mazara. Quinci si presenterebbe come civico ma metterebbe insieme delle forze trasversali, come da fotografia della sua giunta.
Su Quinci ci sono aperture pure del mondo di centrosinistra, c’è Italia Viva, ci sono i gruppi civici che lo hanno sostenuto durante la campagna elettorale e potrebbe pure incassare il sì di alcune forze di centrodestra, non escludendo una parte di Forza Italia.
Non saranno elezioni dei duri e puri, ci sarà promiscuità. La sorpresa dell’uovo di Pasqua arriverà con 8 giorni di ritardo, proprio il 27 aprile.